I marinai a bordo di una nave al largo delle coste dello Sri Lanka sono stati sorpresi da un ritrovamento agghiacciante fatto in acqua.
Non sempre tutto va secondo i piani. Sarà stato sicuramente questo il pensiero di alcuni marinai impegnati nel loro lavoro in mare aperto. Incredibile, infatti, è la scoperta che è stata fatta da queste persone presenti a bordo di una imbarcazione.
Ci troviamo a circa 14 chilometri dalle coste dello Sri Lanka, un grande Paese insulare situato nell’Oceano Indiano e ubicato – sulla cartina geografica – poco al di sotto dell’India. Alcuni marinai hanno immediatamente allertato la Marina della nazione, a causa di un ritrovamento che ha dell’incredibile.
L’episodio assurdo è avvenuto qualche tempo fa, ma ha fatto subito il giro del mondo. I motivi sono legati all’eccezionalità dell’evento. Chiariamo subito come tutta la storia ha registrato in conclusione un lieto fine. Tutto, quindi, è andato per il verso giusto, nonostante lo spavento iniziale e le grandi difficoltà nel risolvere la situazione.
Che cosa è accaduto? Andiamo alla scoperta di tutti i dettagli su quanto scoperto in mare aperto da alcuni marinai dello Sri Lanka. La notizia e le foto ti lasceranno davvero sbalorditi. Ecco tutto quello che devi sapere a riguardo.
Notano qualcosa in acqua e non credono ai loro occhi: la scoperta sensazionale
I marinai a bordo della nave hanno notato una presenza molto grande nelle acque presenti davanti alla loro imbarcazione. Non si trattava di nessun animale marino o di qualche agglomerato di alghe o di altri elementi simili.
Dopo essersi avvicinati con l’imbarcazione, hanno incredibilmente notato che si trattava di un elefante. Avete capito bene. Il pachiderma stava annaspando con molte difficoltà e aveva la proboscide fuori dall’acqua, in modo tale da poter respirare. Avrebbe resistito ancora poco tempo, se non si fosse imbattuto in questi marinai.
Gli uomini hanno allertato le autorità del proprio Paese. Prima del loro arrivo, però, hanno effettuato le prime incredibili operazioni per mettere in salvo il grande animale.
Si sono avvicinati all’animale e lo hanno legato con delle corde, in modo tale che la corrente non lo trascinasse via dalla loro vista. Una volta giunti gli aiuti, i sommozzatori sono riusciti a legarlo con le corde lungo tutto il corpo. Con estrema difficoltà, poi, sono riusciti a rimorchiarlo con la nave e a portarlo sulla riva più vicina.
Quali sono stati gli altri dettagli di questo straordinario e miracoloso salvataggio? Come era finito il grande pachiderma in pieno oceano? Ecco tutto quello che c’è da sapere su una storia ai limiti dell’incredibile.
La scoperta agghiacciante e il salvataggio miracoloso
Tutte le operazioni di salvataggio sono durate oltre 12 ore, a testimonianza di quanto sia stato difficoltoso il trasporto di questo enorme mammifero. Tutto, però, è andato a finire per il meglio. Cosa è successo una volta che l’animale è stato portato sulla riva e liberato dalla presenza delle corde? Ecco gli ulteriori dettagli.
Una volta tratto in salvo, a prendersi cura dell’elefante sono stati gli zoologi della zona. Queste persone specializzate nella cura degli animali, lo hanno posto sotto la loro protezione. Si sono assicurati che l’elefante non avesse riportato traumi dall’incredibile episodio che lo ha visto come protagonista.
Come ha fatto il mammifero a terminare la propria corsa in acqua e a essere ritrovato a oltre 14 chilometri dalle coste dello Sri Lanka? L’elefante è finito in pieno oceano, in seguito a un accadimento incredibile.
Stando ai dettagli emersi, l’elefante era impegnato nell’attraversamento della laguna di Kokkilai, una zona situata nel Nord Est dello Sri Lanka. Si tratta di un grande bacino che separa due aree di una giungla. Durante l’attraversamento del bacino, una forte tempesta ha causato il sorgere di una corrente improvvisa.
L’animale è stato trascinato via dalla corrente, finendo la sua corsa nell’oceano. La non abitudine nel nuotare e le forti correnti dell’oceano, poi, hanno trascinato il pachiderma in mare aperto.
La sua “fortuna” è stata quella di imbattersi nei marinai impegnati in alto mare. L’animale ha potuto, così, tornare a vivere la sua vita. Con molta probabilità, infatti, non sarebbe potuto tornare a riva con le proprie forze.