Valentino Rossi ha cambiato vita dopo l’addio alla MotoGP. L’esperienza di padre, il cambio marca e la vittoria mondiale del suo allievo Pecco Bagnaia.
Valentino Rossi ha di recente ufficializzato il suo nuovo impegno con BMW M Motorsport. Con la Casa tedesca disputerà la sua seconda stagione automobilistica nel Fanatec GT WCE, per provare a centrare il primo podio e magari la prima vittoria in una categoria dove il nove volte campione del Motomondiale deve ancora destreggiarsi al meglio contro i professionisti del settore.
Sicuramente dopo l’addio alla MotoGP la sua vita è cambiata, complice anche l’arrivo di sua figlia Giulietta meno di un anno fa. Un dolce impiego che gli occupa del tempo anche quando è a casa: “Mi aspettavo di innamorarmi a prima vista e così è stato“, ha ammesso Valentino Rossi in un’intervista a MCN. “Infatti, la prima volta che l’ho tenuta tra le mie braccia, ho pensato perché io avessi atteso così tanto tempo per diventare babbo. Nella mia mente mi facevo tanti problemi che non esistevano“.
La novità prevista per il 2023 è il passaggio da Audi a BMW, una scelta presa dal suo team WRT a cui è rimasto fedele. “Da Audi passeremo a BMW. Dopo 15 anni il team non ha raggiunto un accordo con Audi e saremo un team ufficiale BMW“, ha ricordato il nove volte campione del Motomondiale. “Il campionato è duro, bisogna lavorare tanto, il livello è molto alto, ma io riesco a divertirmi, sai? La macchina è fantastica da guidare“.
Il corpo nelle gare di auto, ma una parte della mente resta legata al paddock della MotoGP, dove ha lasciato in eredità il suo team Mooney VR46, affidato alle mani di Alessio Salucci e Pablo Nieto, con Luca Marini e Marco Bezzecchi come alfieri. Valentino Rossi si è visto due volte all’interno del box durante la stagione 2022, l’ultima in occasione del gran finale al Ricardo Tormo di Valencia, dove il suo allievo Pecco Bagnaia si è affermato campione del mondo.
Per la prima volta un pilota della VR46 Academy conquista il titolo MotoGP. “Pecco è molto veloce. È, come tutti i piloti, ha bisogno della sua zona di comfort, ma quando ha il giusto feeling con la moto è velocissimo. È anche un bravo ragazzo, riservato, una persona fantastica e istruita, si vede che viene da una buona famiglia“, ha proseguito il Dottore. Parte del merito va sicuramente attribuito anche alla Ducati, che ha saputo allestire una moto nettamente superiore alle rivali. “La Yamaha è sempre una buona moto, molto equilibrata, ma adesso la differenza rispetto alla Ducati in termini di potenza del motore è molto importante. Per Quartararo era difficile competere così“.