Fare rifornimento di benzina sta diventando sempre più complicato per milioni di automobilisti italiani. I prezzi sono tornati a salire alle stelle da qualche settimana e per molti la situazione del caro carburante è sempre più insostenibile. Il Governo ha pensato a diversi bonus e benefit per venire incontro ad alcune categorie di persone. Bisogna, però, stare attenti a quelli realmente validi. Infatti, nell’ultimo periodo sta circolando online una pericolosa truffa sui buoni benzina. A cosa bisogna stare attenti? Ecco tutti i dettagli in merito.
Il caro benzina è un argomento spinoso, il quale mette ansia a tantissime persone nell’ultimo periodo. Fare il pieno alla propria auto, infatti, sta diventando sempre più una “mission impossible” per diverse famiglie del nostro Paese, alle prese con il rincaro dei prezzi in ogni settore della vita quotidiana.
Lo stop sul taglio alle accise, deciso dal Governo Meloni, dal primo gennaio 2023 ha causato un forte rimbalzo dei prezzi del carburante. Diesel e benzina sono tornati a superare i 2 euro al litro in modalità ‘servito’. La situazione è leggermente migliore per il self service, ma il costo al litro è lo stesso molto elevato.
Per limitare il problema, il Governo ha deciso di introdurre alcuni bonus in base al reddito e non solo. Per esempio, il bonus benzina da 200 euro per i lavoratori dipendenti potrà essere fornito da ogni datore di lavoro. Esso, inoltre, non concorrerà al reddito.
Purtroppo, però, alcuni malintenzionati cercano di sfruttare a proprio favore la preoccupante situazione del caro carburante. Infatti, da qualche tempo è iniziata a circolare su WhatsApp una pericolosa truffa sui bonus benzina. Il rischio è quello che il tuo conto corrente possa essere svuotato. Andiamo a scoprire a cosa devi stare attento e tutti i dettagli su questa truffa online.
Se vuoi risparmiare benzina, puoi iniziare a sfruttare i bonus regolari stanziati dal Governo, abbinando il tutto a uno stile di guida costante, a una velocità moderata e a tanti altri fattori ancora. Diverse app, per esempio, ti permettono di scoprire le pompe di benzina più convenienti della tua zona di residenza. Ma andiamo a scoprire la truffa che è stata pensato da alcuni criminali informatici.
Sul web, purtroppo, molto spesso ci si può imbattere in alcune truffe legate al phishing. Alcuni malintenzionati, infatti, provano a sfruttare le debolezze delle persone poco esperte in materia per far credere loro di poter trarre profitto in determinate situazioni. Il phishing è studiato per ingannare un utente a fornire informazioni personali e dati del conto corrente.
Quando si riceve un messaggio strano o anomalo, quindi, è bene fermarsi un attimo e capire se realmente questa scritta possa essere pericolosa o meno. Di solito, i modi per scoprire il tentativo di phishing in atto sono abbastanza facili da capire. Ma alcune persone non stanno attente e vanno incontro a rischi serissimi.
L’ultimo tentativo di phishing online riguarda dei presunti buoni benzina regalati agli utenti. Cosa accade? In pratica, sta circolando su WhatsApp un messaggio contenente un preciso link. Si invitano le persone a cliccare sul link per ricevere un presunto buono benzina da 100 euro.
Una sorta di protesta contro la guerra in Ucraina e contro il conseguente aumento dei prezzi in ogni settore, compreso quello del carburante. Ecco la natura del messaggio: “Da oggi tutte le stazioni ENI, regaleranno 10.000 buoni benzina da 100 euro per protesta contro il Governo e la guerra”.
Diffidate sempre da messaggi di questo tipo. Essi non provengono MAI da fonti ufficiali. Sono solo un misero tentativo di sfruttare il momento di ansia e preoccupazione delle persone. Nessuno mai, infatti, ti regalerà soldi.
Sarà importante non cliccare mai su questi link e non fornire assolutamente alcun dato personale. Il rischio è che i criminali possano realmente svuotarti il conto corrente. Diventa importante non fornire mai i propri riferimenti bancari e qualsiasi altro dato personale.
La Polizia Postale informa: “Questi messaggi vanno cestinati, soprattutto in presenza di allegati, che non vanno aperti mai. In caso di dubbi chiamare un’associazione di consumatori”.