La Citroen Cactus provata è la 1.6 BlueHDi 100 CV con cambio automatico ETG6. Non vi nascondo di averla corteggiata per molto tempo prima di poterla testare e finalmente ho avuto modo di strapazzarla a tutto tondo, facendole affrontare un circuito misto fatto di autostrada e sentieri che si perdono tra le montagne, sull’altopiano Aremogna, nei dintorni di Roccaraso (Abruzzo).
La nostra avventura è iniziata come sempre a Roma. Dopo aver ritirato la Cactus al parco stampa, abbiamo deciso di fare un giro per la capitale, testando anche la nuovissima Ricoh Theta S in grado di scattare foto e registrare video a 360 gradi.
https://www.youtube.com/watch?v=E1NPtbfH3oM
Dopo alcune peripezie in giro per Roma e dopo aver perso il buon Diego per una buona ora perchè sceso a fare una foto del colosseo senza portarsi dietro il telefonino, abbiamo abbandonato la capitale e siamo tornati a Napoli. Ho provato la Cactus per alcuni giorni e devo dire che mi ha piacevolmente impressionato. Comoda, scattante, silenziosa ma forse un pochino troppo “tecnologica”.
Sono il primo ad apprezzare le dotazioni tecnologiche di un veicolo ma devo dire che la Cactus è troppo, tutto viene comandato o controllato dal touchscreen centrale e questa cosa non mi entusiasma tantissimo, qualche manopola in più per esempio per l’aria condizionata l’avrei gradita. I sedili poi sono comodi anche se vi sconsigliamo l’equipaggiamento in tessuto. In estate materiali di questo genere diventano a mio avviso insostenibili (fortuna che nevica ancora).
Su strada la Citroen Cactus si muove bene anche se l’aerodinamica ovviamente non è da supersportiva e già a 100km/h la resistenza aerodinamica si fa sentire producendo un fischio davvero fastidioso. Il cambio è la soluzione giusta e combinato a questo tipo di motore diventa la ricetta vincente. I consumi sono al top della categoria e mai si verifica una situazione di marcia troppo alta o bassa, il motore è elastico e la coppia di 254Nm già disponibile ai bassi regimi permette sorpassi e favorisce una ripresa rapida e sicura. Davvero comodi i tre pulsanti D, R ed N.
Ma torniamo alla nostra avventura. Giunti a Roccaraso di neve ne abbiamo trovata ben poca, eppure le mille app meteo segnalavano abbondanti nevicate. Abbiamo deciso allora di arrampicarci ancora più in alto, fino ad Aremogna. A quel punto subito ci è sembrato chiaro che le app meteo non si erano sbagliate.
Ci siamo ritrovati nel bel mezzo di una bufera di neve, fortunatamente eravamo ben equipaggiati e dotati di catene. Dalla foto si capisce bene la situazione.
A questo punto ci siamo armati di coraggio e macchine fotografiche ed abbiamo iniziato il nostro shooting, uno dei più belli di sempre (almeno come esperienza vissuta).
Dopo aver passato un pomeriggio intero a farne di tutti i colori, abbiamo deciso di tornare a casa, carichi di adrenalina ed un tantino infreddoliti.
Come sempre, prima di riconsegnare l’auto, il passaggio obbligato è stato quello di farle salutare il Vesuvio.