L’Italia, secondo uno studio pubblicato da Acea (l’associazione dell’industria automobilista europea), si pone al terzo posto tra i paesi che pagano più tasse auto. Siamo preceduti solamente da Germania e Francia. Le tasse auto in Italia ammontano a 73 miliardi di euro contro i 73,5 della Francia ed i 90,5 della Germania. Più nello specifico ecco quanto si paga di media per singola vettura. In Germania circolano poco più di 45 milioni di auto che quindi pagano circa 2.000 € annui di tasse auto complessive. La Francia passa al primo posto visto che le vetture totali sono circa 32 milioni (2.300 € annui). Qui da noi le tasse auto ammontano a circa 1.950 € ad autovettura, supponendo un parco auto di oltre 37 milioni di veicoli.
In cosa consistono queste tasse auto e come sono ripartite? In Italia pesano maledettamente tanto le accise. Quasi 36 miliardi sui 73 sono dati da questa voce (sono 36,4 in Francia e 42 in Germania). Siamo in assoluto lo stato che paga più accise sui carburanti. Addirittura 728 euro per 1.000 litri di Verde. Peggio di noi fa solo l’Olanda, 770 euro. La seconda voce più onerosa riguardante le tasse auto è il gettito IVA. Siamo a 17,3 miliardi di euro da noi. Molto alta la stessa voce in Germania (29,7 miliardi di euro). Infine spicca tra le tasse auto il pagamento del bollo. In Italia si “tirano fuori” 6,6 miliardi di euro annui senza contare il superbollo di cui parleremo dopo.
“La tassazione degli autoveicoli vale centinaia di miliardi di euro all’anno per i governi europei, contribuendo in modo significativo a progetti finanziati pubblicamente e alla salute generale dell’economia”. Così ha affermato Erik Jonnaert, segretario generale di Acea. La tassazione delle auto sempre più si sta spostando verso una tariffa basata sulle emissioni di CO2. Qui da noi ancora non se ne parla, ma nei prossimi anni potrebbero arrivare novità a riguardo. La cosa che fa arrabbiare gli automobilisti è la poca libertà che c’è qui da noi. In Germania ed in altri paesi, molte elaborazioni sono permesse sulle auto. Senza parlare dei limiti di velocità e della condizione della rete viaria. Insomma altrove si paga anche di più, ma i servizi poi si vedono eccome.
Parlando sempre di tasse auto la mazzata per le tasche degli automobilisti italiani arriva dal superbollo, in vigore dal 2011. Chi gira con il “macchinone” è costretto a pagare una montagna di soldi, in parte giustificati, ma non con cifre del genere. Tutte le vetture con più di 185 kW di potenza (251 CV) oltre al normale bollo sono costrette a sborsare 20 € per ogni kW. Il “superbollo” deve essere versato contestualmente al pagamento del bollo auto. Per farvi un’idea, il possessore di una Volkswagen Golf R da 310 CV, dovrà pagare 854 € oltre i già 800 € previsti dal bollo. E stiamo parlando di un’auto con poco più di 300 CV. E quando siamo a quota 700? La nuova Ferrari 488 Pista con 720 CV (529 kW) pagherà quasi 7.000 € di superbollo. Una tassa auto davvero onerosa quanto ingiustificata ed inventata per fare cassa.
Ci sono alcune agevolazioni sul superbollo, ma l’auto deve avere almeno 5 anni. Dai 20 € a kW si passa a 12 tra i 5 ed i 9 anni d’età della vettura, poi a 6 (10-14 anni), a 3 (15-19 anni) e non deve più essere pagato per auto di oltre 20 anni. Insomma cari lettori, compratevi una bella Ferrari F40, inquinerete, ma non pagherete alcuna tassa!!
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