Suzuki, è davvero un addio alla MotoGP ed all’Endurance. Mesi dopo le prime conferme, ma come mai? Il comunicato.
Lo scorso maggio, appena conclusi i test ufficiali a Jerez, il Mondiale MotoGP è stato scosso da una notizia inaspettata. Di colpo Suzuki aveva annunciato a tutti i ragazzi del team che avrebbe abbandonato il campionato alla fine del 2022. Il terremoto però non si è fermato, ma si è esteso anche al mondiale di resistenza. Poco dopo infatti s’è saputo che Hamamatsu aveva intenzione di interrompere anche il suo impegno in Endurance World Championship. Una notizia che ha spiazzato tutti, ma che non era mai stata confermata prima direttamente dal marchio. Oggi è arrivato l’atteso comunicato in questione, ma perché solo due mesi dopo?
In Suzuki ci avevano creduto fino all’ultimo. Shinichi Sahara, un perno fondamentale del progetto in MotoGP, aveva confermato la sua insistenza per provare a salvare la situazione. Aveva accusato parecchio il colpo e non l’aveva nascosto. “Ho cercato di convincerli, ci sto ancora provando“ aveva dichiarato il direttore Suzuki proprio in questo periodo (le sue parole). Ma a Hamamatsu avevano ormai deciso, la strada era segnata. Una situazione che ha gettato dello sconforto sia i ragazzi della squadra che i due piloti, già certi del rinnovo almeno per la prossima stagione. Pochi posti ora per tanti piloti: il futuro è nebuloso, l’iridato MotoGP 2020 rischia addirittura di rimanere a casa…
Ma come mai l’ufficialità è arrivata dopo mesi? La spiegazione la possiamo trovare già nelle prime righe della nota pubblicata oggi. “Suzuki Motor Corporation e Dorna hanno raggiunto un accordo per concludere l’impegno Suzuki in MotoGP alla fine della stagione 2022.” Ricordiamo infatti che il marchio giapponese aveva firmato da poco un contratto che prevedeva la sua permanenza fino al 2026. La rottura con largo anticipo non poteva risolversi così… Ma non si hanno i dettagli dell’accordo. Come detto, non finisce qui. “Suzuki terminerà anche il suo impegno in Endurance World Championship alla fine del 2022. Manterremo inalterati i nostri sforzi per vincere le gare rimanenti. Esprimiamo infine la nostra più profonda gratitudine ai tifosi ed a tutti colori che ci hanno supportato per tanti anni.” Il presidente Toshihiro Suzuki spiega poi il perché dell’addio. “Il motociclismo è una sfida per l’innovazione tecnologica, includendo la sostenibilità e lo sviluppo delle risorse umane. Questa decisione porta a reindirizzare queste nostre capacità per studiare altre strade verso una società sostenibile.”