Il Mondiale MotoGP ha perso Suzuki, un costruttore storico. È una mossa giusta? C’è chi pensa decisamente di no…
Nessuno si aspettava che Suzuki volesse lasciare la MotoGP. È stato il fulmine a ciel sereno della stagione 2022, tanto che pure Dorna è rimasta sorpresa della decisione. Tanto da provare a cercare un sostituto del costruttore di Hamamatsu per riempire il posto che sarebbe rimasto libero da fine anno. Ora sappiamo che Suzuki non avrà sostituti, ma una delle ipotesi era stata Triumph, già presente in Moto2 ma solo come fornitore di motori. Anzi, il marchio britannico era un’idea già in precedenza, assieme a BMW e Kawasaki. La risposta potrebbe sorprendere.
Triumph non sarà in classe regina nel 2023. Certo era una forte tentazione, ma non è quello l’obiettivo primario della casa del Regno Unito. “Non è questione di budget. Ma al momento siamo concentrati sulla Moto2 e sulla Supersport, e siamo diretti verso Motocross ed Enduro” ha spiegato il product manager Steve Sargent a Crash.net. In altre parole, l’impegno nel Motomondiale continua ma solamente in classe intermedia. Il posto abbandonato da Suzuki quindi non sarà occupato da nessuna new entry. Se vogliamo una novità c’è e si chiama GasGas, casa nata in Spagna e che si legherà al team Tech3 di Herve Poncharal. Ma le moto non cambiano, visto che si tratta sempre di KTM RC16: tutto quindi ricollegato al marchio austriaco, che da tempo ha rilevato il costruttore iberico.
Ma certamente a Triumph non dispiace mantenere lo stesso impegno fino al 2024, come da accordi. Il motivo è presto spiegato. “Nei paesi in cui la MotoGP è molto popolare, la conoscenza di Triumph è aumentata” ha sottolineato Sargent. Non essere in classe regina quindi non è davvero un problema. “La presenza in Moto2 è molto positiva, non solo come vendita di moto ma anche a livello di ingegneri. Molti ci chiedono di venire a lavorare per noi perché ci hanno visto in Moto2 o in offroad, sono tifosi delle corse e vogliono farne parte.” Per farla ancora più breve, “Le competizioni attraggono le persone.“ Il riferimento è inevitabilmente a Suzuki, che invece le corse le ha volute inspiegabilmente abbandonare, e non solo in MotoGP. Perdendo così una vetrina di lusso, mentre Triumph non vuole certo lasciare un posto così di rilievo. E potrebbe essere una mossa decisamente sbagliata per Suzuki, visto l’attuale prestigio che comportano le gare di moto per un marchio…