Suzuki Ignis è la novità introdotta dal marchio giapponese nel segmento dei mini-Suv, fascia che si sta sviluppando in questi mesi e che prevede ampie quote di mercato con margini davvero interessanti per i costruttori. Abbiamo provato la Ignis nella versione 1.2 Hybrid con allestimento i-Top.
Concepita come una via di mezzo tra Suv e Citycar la Ignis è alta da terra ben 18 cm ed è lunga appena 3,7 metri. L’aspetto, inutile dirlo, è quello tipico giapponese con grandi fari che si incastrano nella maschera anteriore e paraurti che lasciano emergere i passaruota importanti. Di fianco poi si notano ulteriori dettagli con l’andatura dei finestrini che segue il montante e le “branchie” che filanti donano personalità all’auto.
Salendo a bordo della piccola di Suzuki si nota l’aspetto austero ma ben ideato dai tecnici, con i comandi tutti raggruppati al centro della plancia e con il tablet centrale in bella vista. A bordo di Ignis c’è spazio a sufficienza per 5 occupanti che siedono comodi, senza difficoltà di accesso o discesa.
L’abitacolo della Ignis è colorato e vivace, dotato di una personalità unica ed ha il divano scorrevole. A disturbare il comfort di chi viaggia a bordo c’è probabilmente l’assetto che è più rigido di quanto ci si aspetterebbe da un Suv e che è dunque migliorabile con una semplice modifica agli apparati. Tutto in compenso è al posto giusto e non ci sono difficoltà nella gestione dei comandi oppure nell’utilizzo quotidiano della vettura che si dimostra un partner ideale sia in città che fuori, promettendo lunghi viaggi senza troppo stress psico-fisico.
Buona la capacità di carico che è di 260 litri al baule, espandibile fino a 1.100 litri e che bene si combina all’altezza da terra già citata, creando uno spazio utile e facilmente raggiungibile anche per carichi pesanti.
Portando su strada la Ignis ci si rende subito conto di quanto sia facile muoverla, forse troppo. Lo sterzo è infatti molto leggero il che significa però anche impreciso, anche se dopo un pò ci si fa l’abitudine. Non è certo un’auto da corsa e non nasce per esserlo quindi il cambio, che è manuale, si comporta bene ed accompagna la guida sui ritmi che le sono consoni. L’assorbimento delle buche è poi praticamente nullo ed è dunque necessario fare attenzione alle nervature dell’asfalto che può essere insidioso.
La versione della nostra prova è quella ibrida, che si accoppia al motore 1.2 benzina per raggiungere una potenza di 90cv che si sentono tutti. In fase di accelerazione la Ignis è briosa e non sarà dunque difficile superare un ostacolo o compiere un sorpasso. La velocità massima è di 170km/h e l’accelerazione da 0 a 100 avviene in circa 10 secondi. La combinazione tra propulsione classica ed elettrica permette inoltre di avere consumi che si aggirano intorno ai 20km/l nel misto, un valore davvero interessante.
Suzuki Ignis ha un prezzo che parte da 14.050 euro per la versione con due ruote motrici 1.2 benzina e che arriva ai 18.000 euro, escluse le opzioni, della 1.2 4×4 con allestimento iAdventure. La versione iTop della nostra prova con motore ibrido e senza trazione integrale costa invece 16.500 euro.