Alvaro Bautista parte alla grande nel Mondiale Superbike 2022, conquista la leadership e sogna un ritorno in MotoGP.
Il primo round di Superbike ad Aragon ha dimostrato che il binomio Ducati-Alvaro Bautista può rivelarsi vincente. Due vittorie su tre hanno proiettato l’ex pilota MotoGP in testa alla classifica e fanno ritornare alla mente le prestazioni del 2019, quando ha esordito con la Panigale ottenendo nove vittorie nelle prime tre gare, sedici fino al termine del campionato chiuso al 2° posto.
Da allora sono trascorsi oltre due anni in cui la Rossa ha sicuramente fatto dei passi avanti e lo spagnolo ha acquisito maggiore esperienza. Dopo due stagioni difficili con la Honda, Alvaro Bautista non ha perso smalto e voglia di vincere: “I due anni difficili con la Honda mi hanno reso un pilota migliore“, ha affermato il pilota del team Aruba.it Racing sul canale Twitch di Nico Abad. “E Ducati in mia assenza ha realizzato una moto più veloce e sicura“.
Alvaro Bautista tra obiettivi e sogni
La nuova Ducati Panigale V4R è migliorata nettamente dal punto di vista dell’elettronica. E soprattutto è figlia dell’ingegno di Gigi Dall’Igna e dei suoi uomini, un cantiere di idee, innovazione e tecnologia che presto porterà i suoi frutti anche nel Mondiale Superbike. Bautista e il direttore generale sono in stretto contatto telefonico, l’obiettivo bisbigliato sottovoce, più per scaramanzia, è il titolo iridato.
C’è da fare i conti con i due mostri sacri Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu, in una sfida a tre imprevedibile. Ad Aragon il campione turco della Yamaha è rimasto nei panni di spettatore in prima fila, ma già ad Assen lo rivedremo battagliare per la vittoria dopo qualche problema di elettronica sulla sua R1. Nella seconda parte del campionato 2019 Alvaro ha commesso qualche errore di troppo che gli hanno fatto perdere il titolo. Prima parola d’ordine: evitare cadute in questa stagione Superbike. “L’importante è non sbagliare, sarò più concentrato e imparerò dagli errori del passato“.
A 37 anni di età Alvaro Bautista è il pilota più anziano in griglia, alle sue spalle una lunga carriera nel Motomondiale, nove stagioni in MotoGP. Non ha mai dimenticato la classe regina, un sogno nel cassetto destinato a restare tale. Ma crederci può essere un ulteriore stimolo… “Se avessi l’opportunità di ritornare in MotoGP con una buona squadra ci penserei, penso di essere all’altezza“. In passato “mi è mancata una buona squadra e una buona moto per poter mostrare tutto il mio valore. Con Aspar ho sostituito Lorenzo a Phillip Island e lottato per il podio fino all’ultimo giro. In quella occasione ho dimostrato il mio vero valore trovando nel posto giusto“.