I prezzi della carburante, quindi sia della benzina che del diesel, continuano a salire in maniera piuttosto preoccupante e pericolosa per tutti i contribuenti italiani. Per questo motivo in queste ore è stato annunciato lo sciopero dei benzinai.
Lo sciopero coinvolgerà tutti gli impianti di erogazione di carburante, sia sulle autostrade che sulle strade per due giorni.
La motivazione è stata fornita proprio dalla categoria, che dichiara che questo è l’unico modo che consente di provare a fermare quest’ondata che ci travolge ormai da mesi, per ritornare alla normalità e fare in modo che le famiglie italiane non abbiano più paura di non arrivare alla fine del mese.
Stato di agitazione, ecco quando avverrà lo sciopero dei benzinai italiani
Lo stato di agitazione della categoria andrà avanti in tutta Italia nelle giornate del 25 e del 26 gennaio, con il presidio sotto Montecitorio. Lo sciopero avrà inizio alle ore 19:00 del 24 gennaio e si concluderà alle ore 7:00 del 27 gennaio.
Le organizzazioni hanno motivato lo sciopero in maniera abbastanza chiara, si tratta di una manifestazione contro le decisioni irresponsabili dei politici che risultano essere più che gravi nei confronti sia della categoria degli operatori, sia della popolazione.
La situazione è apparsa ancora più grave dal momento che è stato varato il taglio dello sconto sulle accise, che potrebbe tornare a partire dal mese di marzo, anche se per adesso non è arrivata alcuna conferma in merito.
Le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni
La premier Giorgia Meloni nelle scorse ore ha dichiarato di voler vedere come si evolverà la situazione, di essere pronta a modificare alcuni decreti per adottare le giuste misure in funzione della riduzione delle accise qualora dovesse esserci l’esigenza.
Intanto nella giornata di domani la premier incontrerà la categoria, per spiegare ai benzinai di aver pensato a tutti i prossimi interventi per calmierare l’inflazione e non per distribuire povertà o per fare scaricabarile.
Per quanto riguarda il taglio sulle accise, le misure che sono state adottate dal governo precedente, sono arrivate quando il costo della benzina e del diesel ha toccato i due euro e 18 al litro o addirittura li ha superati. Il taglio è giunto poi a conclusione nel mese di novembre.
Per quanto adesso il costo della benzina sia vicino ai €2, almeno per il momento non è il caso di prendere delle decisioni che nel tempo potrebbero risultare essere controproducenti o inopportune, per cui non c’è altro da fare che attendere, valutare e poi decidere il da farsi.