Schumacher e quel segreto mai svelato: una lite che ha tenuto nascosta per quasi 30 anni!

C’è una storia poco nota dietro il celebre Gran Premio di Spa del 1998, uno dei capitoli più memorabili della Formula 1 che riguarda Michael Schumacher.

A rivelarla è stato Ralf Schumacher, fratello di Michael, che ha raccontato di una lite furiosa tra il leggendario pilota tedesco e Eddie Jordan, il proprietario del team che fece ordine a Ralf di non superare Damon Hill, consegnando la vittoria a quest’ultimo.

Un GP indimenticabile per la Formula 1

Il GP del Belgio del 1998 è passato alla storia per molte ragioni. Sotto un diluvio incessante, la gara fu segnata da un incidente di massa al primo giro, con oltre metà della griglia coinvolta in un caos totale che richiese una bandiera rossa e una lunga interruzione. Poi, tra tutti, ecco l’episodio che attirò le attenzioni del mondo: il controverso scontro tra Michael Schumacher e David Coulthard durante il doppiaggio. Un contatto drammatico, che non solo costò a Schumacher la gara, ma – come si pensa ancora oggi – influì forse in modo decisivo sulla corsa al titolo mondiale di quell’anno.

Ma il GP di Spa ’98 non fu solo questo: fu anche la giornata in cui il team Jordan ottenne la sua prima, e unica, doppietta in Formula 1. Damon Hill vinse la gara, seguito proprio da Ralf Schumacher, al secondo posto. Sembrava un momento di trionfo per il team, ma dietro le quinte si nascondeva una tensione ben più profonda.

L’ira di Michael contro Eddie Jordan

Tra i tanti episodi di quella giornata, uno rimase quasi nascosto agli occhi del pubblico. Michael Schumacher, già esasperato per l’incidente con Coulthard, ebbe uno sfogo violento anche verso Eddie Jordan, accusandolo di aver impedito a Ralf di competere per la vittoria. Il team Jordan, infatti, aveva imposto un ordine di scuderia a Ralf, invitandolo a non superare Hill e ad accontentarsi del secondo posto, permettendo così al team di assicurarsi il risultato migliore possibile senza rischi.

Questa scelta, rivelò poi lo stesso Ralf in un’intervista, scatenò la furia di Michael Schumacher, che si presentò da Eddie Jordan furioso. La vicenda è stata raccontata dallo stesso Ralf, che ha confermato come Michael, dopo la gara, andò a cercare Jordan per protestare con veemenza: “Quella volta, Michael mi difese fino alla fine, anche se all’epoca non sapevo nemmeno cosa fosse successo. Me lo raccontò Jordan in seguito.” E le parole di Michael furono abbastanza chiare da lasciare intendere che, a fine stagione, Ralf non avrebbe più corso per la Jordan.

Un ordine di scuderia destinato a fare storia

La decisione di Jordan di dare la vittoria a Hill fu aspramente criticata da molti, ma dal suo punto di vista era una scelta calcolata. Come Jordan spiegò anni dopo, non aveva mai ottenuto una doppietta, e non poteva rischiare di vedere sfumare il suo primo trionfo a causa di un errore o di un contatto tra i suoi stessi piloti. Per Jordan, ottenere una doppietta era più importante di tutto.

Ralf Schumacher avrebbe voluto, naturalmente, avere la possibilità di competere fino all’ultimo, ma ha poi ammesso di comprendere la decisione del team: “Capisco perché Eddie decise così: era una situazione storica per lui. Ma da pilota, mi dispiace non aver avuto l’opportunità di lottare per quella vittoria.”

Questa è una storia che racconta molto della Formula 1, fatta di adrenalina, rivalità, ma anche di logiche aziendali e scelte strategiche. Tra gli incidenti e i grandi gesti sportivi, le gare rivelano spesso rivalità e drammi personali. La frustrazione di Michael Schumacher per non aver visto il fratello lottare per la vittoria e la pragmatica decisione di Eddie Jordan di dare la priorità al risultato di squadra sono gli elementi che hanno reso questo GP non solo indimenticabile, ma anche un tassello fondamentale della storia della Formula 1.

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