Scott Redding è ritornato in Europa dopo un lungo inverno in California. Il neo pilota BMW parla per la prima volta della M1000RR.
Sarà la terza stagione nel Mondiale SBK per Scott Redding che, dopo la firma con BMW nella scorsa estate, inaugurerà un nuovo capitolo professionale. Il pilota britannico non è certo nuovo ai grandi cambiamenti ed ha affrontato ogni sfida con il suo solito entusiasmo e il suo essere “sopra le righe”. Nel 2018 ha dovuto dire addio alla MotoGP, al termine di una difficile stagione con Aprilia, quando la RS-GP era ancora un diamante grezzo.
Scott Redding è ritornato in patria per competere nel BSB, la Superbike britannica, dove ha centrato il successo al primo colpo. Ducati non ha perso tempo a riportarlo sulle grandi scene internazionali, gli ha messo tra le mani la Ducati Panigale V4R nel 2020 e, dopo una trepidante sfida con Jonathan Rea, si è titolato vicecampione del mondo. Nella seconda stagione con Aruba.it Racing Ducati si puntava al titolo iridato, le aspettative sono rimaste deluse, poi BMW si è inserita nella trattativa e strappato il talento britannico a suon’ di contratto…
Non avrà forse una moto subito vincente, ma il costruttore tedesco ha intenzioni serie e chiare. Quest’anno schiererà quattro alfieri di peso come Michael van der Mark, Eugene Laverty, Loris Baz e lo steso Scott Redding. Due i test finora tenuto in sella alla M1000RR, entrambi nel dicembre 2021, il primo all’Estoril, il secondo a Jerez. Giornate cruciali per farsi una prima impressione della nuova derivata di serie, per prendere confidenza con la squadra, capire cosa modificare.
Fino al 31 dicembre dello scorso anno non ha potuto rilasciare dichiarazioni in merito, perché ancora sotto contratto con la Casa di Borgo Panigale. Ha trascorso l’inverno a Los Angeles, da qualche giorno è ritornato in Europa. La prossima uscita in pista è prevista a metà marzo sul circuito di Misano, per una due giorni di test Superbike. “Il motore è molto diverso, il che è un grosso problema per me“, ha commentato Scott Redding a Speedweek.com. “Non guidavo un quattro cilindri in linea dai tempi della Moto2“.
L’ex pilota Ducati dovrà modificare il suo stile di guida per puntare a traguardi ambiziosi. Da qui all’inizio del campionato SBK avrà a disposizione, oltre al test di San Marino, altri due giorni al Montmelò a fine marzo, infine altri due ad Aragon, pochi giorni prima dell’inizio del Mondiale. “La moto ha un potenziale che finora non sono riuscito a sfruttare in toto a causa del mio stile di guida“. Aver provato subito a dicembre è stato fondamentale, ma la strada da percorrere è ancora lunga: “Nel prossimo test avremo il pacchetto completo“.