Nei prossimi giorni Jonathan Rea annuncerà il suo futuro in SBK: tutti gli indizi vanno in una sola direzione.
Jonathan Rea ha chiuso la prima gara di Donington Park con un secondo posto, vede Alvaro Bautista a terra per la prima volta in questo Mondiale SBK e rosicchia 20 punti molto utili per la corsa al titolo mondiale. Servirà aggiustare il tiro ai box dopo le modifiche apportare nel week-end al telaio, ma il sogno del settimo titolo iridato è alla portata di mano seppur non facile.
Per il sei volte campione del mondo sono giorni importanti anche per il futuro, dato che il suo manager è a Donington per discutere il rinnovo di contratto con Kawasaki. Sembra molto improbabile un fallimento della trattativa, del resto nessun altro team al di fuori di Kawasaki potrebbe permettersi di investire tanto sull’ingaggio. Ma restano da limare gli ultimi dettagli, perché Jonathan Rea chiede soprattutto garanzie tecniche sulla prossima Ninja.
Quel che è certo è che non starà “sul divano a vedere le gare“, come ha scherzosamente affermato in Gran Bretagna. Ma Jonathan Rea ha più volte affermato che Kawasaki deve portare un nuovo modello di omologazione della ZX-10RR, senza il quale non sarà possibile apportare le necessarie modifiche alla sua moto da gara. Nella passata stagione SBK ha mancato di soli 13 punti la vittoria del settimo titolo contro Toprak Razgatlioglu e Yamaha, a desso è secondo in classifica alle spalle di Bautista.
Non vuole certo rinnovare per strappare lo stipendio, il “Cannibale” vuole ad ogni costo quel settimo titolo mondiale. “Naturalmente, ciò che negoziamo è confidenziale“, ha aggiunto il 35enne a Speedweek.com. “Ma posso dire di essere sempre stato molto rispettato dalla Kawasaki. Abbiamo rispetto reciproco e non si tratta di questioni finanziarie. Era più su come un costruttore immagina il futuro. Che idee hanno per i modelli futuri“.
In una categoria sempre più competitiva Jonnhy vuole partire con le migliori possibilità di vincere, quindi esige una moto che sappia fare davvero un salto di qualità, specialmente in termini di potenza, visto che la Ducati Panigale V4R sui rettilinei è nettamente più veloce. E probabilmente sarà il suo ultimo contratto da pilota: “Le prossime trattative tra un anno o due le dovrò fare con mia moglie, non con la prossima squadra“.