In tema di revisioni 2022, peccare di superficialità può costare caro. La revisione (o collaudo) moto e ciclomotori è obbligatoria (art. 80 del CdS): è fondamentale per la verifica periodica della piena efficienza del veicolo.
Può essere effettuata presso le officine della Motorizzazione Civile o presso centri privati autorizzati. Nel 2022, devono procedere alla revisione sia le moto immatricolate nel 2018 (dopo 4 anni dalla prima immatricolazione) sia le due ruote soggette ad ultimo controllo nel 2020 (ogni 2 anni).
Revisioni moto 2022: come funziona
La revisione moto comprende vari step:
– con la prima verifica amministrativa, il revisore nel controllare il libretto di circolazione della due ruote deve accertare la corrispondenza del numero di telaio presente sul veicolo con quello riportato nel documento;
– nella seconda fase, il revisore esamina la moto controllando le condizioni di telaio, manubrio, marmitta, indicatori di direzione, clacson, luci e pneumatici;
– a moto accesa vengono misurate tramite una sonda inserita nello scarico e collegata ad un computer le emissioni di monossido di carbonio. In questa fase, si procede anche alla prova frenata: sistemando la moto su un banco da rulli si verifica la forza applicata al pedale posteriore ed alla leva anteriore.
Per i ciclomotori è previsto anche il controllo del limite di velocità che non deve superare i 45 km orari fissati dalla normativa nazionale.
Esito positivo o negativo della revisione: che succede?
Se tutti i controlli sulla moto vengono superati l’esito positivo della revisione comporterà il rilascio da parte del centro di revisione al proprietario di un’etichetta con dicitura ‘regolare’. Questa etichetta verrà apposta sul libretto di circolazione con l’indicazione della data di collaudo e chilometraggio del veicolo.
Se si riscontrano problemi, possono verificarsi due possibilità:
- etichetta con dicitura ‘ripetere’ per anomalie non gravi: la moto potrà circolare ma entro 30 giorni dovrà essere sottoposta ad una nuova verifica;
- dicitura ‘sospeso’ per anomalie e difetti più gravi: la moto potrà circolare solo per raggiungere l’officina ed essere sottoposta alle necessarie riparazioni prima di tornare al centro di revisione.
Sanzioni per revisione scaduta
L’art. 80 del Codice della Strada prevede sanzioni pesanti in caso di revisione scaduta: da 169 a 680 euro. Se la revisione non è stata eseguita nei termini per più di una volta, la multa raddoppia.
Inoltre, il motociclista trasgressore sarà soggetto a sospensione dalla circolazione della moto finché non avrà effettuato la revisione. Il provvedimento sarà annotato sul libretto di circolazione dalle Forze dell’Ordine.
Per mancato collaudo, si rischia anche la rivalsa assicurativa: in caso di sinistro, il motociclista responsabile sarà obbligato a restituire l’importo pagato dall’assicurazione per il risarcimento ai danneggiati.