La Red Bull, dopo un inizio complicato, è uscita da Imola con il primo posto di Max Verstappen e il secondo di Sergio Perez. Una doppietta schiacciante per il team di Milton Keynes nel giorno del disastro Ferrari.
Prima di ieri, la Red Bull aveva raccolto pochissimo rispetto a ciò che aveva seminato. Il doppio ritiro del Bahrain e quello di Verstappen in Australia avevano acuito diversi subbi sulla RBR18 che, vista la sua inaffidabilità, non poteva certamente garantire la sufficiente competitività per i titoli mondiali.
Queste voci createsi nelle ultime settimane aveva un po’ offuscato le grandi potenzialità del progetto tecnico. Una macchina dal grande carico aereodinamico, progettata dal mago Adrian Newey e supportata da un motore homemade di grande prestanza.
Non poteva esserci scenario migliore come Imola per ribadire le grandi qualità della vettura di Milton Keynes. Un doppietta schiacciante, frutta di una grande ritmo irraggiungibile anche per la (quasi perfetta) Ferrari che ha vissuto una nuova Caporetto nel tracciato dedicato al suo fondatore.
Nelle interviste post gara, Max Verstappen ha annoverato il grande lavoro del team sin dal primo giorno di lavoro sul suolo nostrano:
“Non è mai facile fare una doppietta, ma il team lo ha meritato. Siamo stati forti e costanti sin dal venerdì, nonostante la variabilità del meteo. Abbiamo fatto un ottimo lavoro”.
Dopo una prima sessione di prove in cui Verstappen e Perez hanno preso la mano con le nuove vetture in condizioni mutevoli, in qualifica il campione del mondo in carica ha approfittato anche delle bandiere rosse per stampare il giro che gli è valso la pole position. Un pizzico di fortuna, secondo i più, ma questa dev’essere cercata se si vogliono ottenere successi.
La presenza della Sprint Race nel weekend imolese poteva essere un elemento di ulteriore stress per i già fragili motori Red Bull PowerTrains che, almeno per questa tappa, hanno deciso di irrorare la massima potenza alle due vetture. Sembravano due missili quelle macchine blu e rosse a cui non sono riuscite a tener testa nemmeno Ferrari e i suoi motorizzati, da sempre noti per l’elevata velocità di punta che sono in grado di generare.
Il bottino pieno di Max nei 21 giri della breve corsa di sabato si affianca a quello ottenuto dopo una lunga gara domenicale fatta di gestione certosina delle gomme e di un ritmo superiore a tutta la concorrenza. La mal partenza di Leclerc è stato un assist per il numero 1 che ha condotto una gara solitaria, replicando il lavoro del monegasco fatto due settimane prima in quel di Melbourne, vincendo a mani basse. Un Grand Chelem segnato dall’olandese che comprende anche il punto addizionale del giro veloce e il premio del miglior pilota del giorno.
La grande giornata di Red Bull prosegue anche con il secondo posto dello scudiero Sergio Perez. Il messicano, come solito dal 2021, si occupa del lavoro sporco che oggi si è limitato ai tenui attacchi di Leclerc. Un nomignolo, forse, nemmeno più adatto per descrivere il 32enne di Guadalajara la cui esperienza e talento sopraffino stanno facendo le fortune di Horner e soci.
Ad addolcire il dominio Red Bull ci ha pensato anche l’harakiri della Ferrari che al primo giro ha rinunciato a Carlos Sainz per un contatto con Ricciardo, mentre Leclerc è arrivato solamente sesto dopo aver sbattuto al giro 54 alla Variante Alta.
In questo modo, il team di Milton Keynes si avvicina prepotentemente al vertice sia nella classifica piloti che costruttori. In quest’ ultima, il distacco da Ferrari è adesso quantificato in soli 11 punti. Max Verstappen arriva a Miami con il secondo posto nella graduatoria con 59 punti con ventisette lunghezze di distacco da Leclerc. Leggermente più indietro Sergio Perez, con il terzo posto e con 54 punti.
Christian Horner, team principal della scuderia, si è detto contento dei risultati che hanno riportato un po’ di serenità dopo qualche tempo piuttosto complicato. Un’iniezione di fiducia importante per Red Bull che lancia un messaggio importante sia a sé stessa che alla concorrenza: per ottenere trionfi, c’è bisogno della perfezione.