La vittoria al Sachsenring ha profumo iridato per Fabio Quartararo. Il segreto del successo? Essere davanti dai primi giri.
Terza vittoria stagionale per Fabio Quartararo che diventa il nuovo re del Sachsenring in assenza del padrone assoluto Marc Marquez, magari con la speranza di assistere ad una sfida epocale nella prossima stagione. Nel frattempo il francese della Yamaha si avvia verso il suo secondo titolo MotoGP consecutivo, anche approfittando del vuoto lasciato dal fuoriclasse della Honda, ancora alle prese con l’infortunio al braccio.
Dopo il GP di Germania la classifica inizia ad allungarsi e c’è un chiaro favorito per il Mondiale: Quartararo ora vanta 34 punti di vantaggio su Aleix Espargarò che resta il diretto inseguitore, 61 punti su Johann Zarco, 72 su Enea Bastianini e ben 91 su Pecco Bagnaia. Dopo aver tagliato il traguardo percorre un chilometro a piedi per andare a salutare i tifosi, nel box c’è aria di festa: questo trionfo ha tanto il profumo di titolo iridato.
Ad inizio campionato il binomio Quartararo-Yamaha non sembrava così vincente, la svolta c’è stata ad Austin e nulla ha a che fare con il rinnovo di contratto. Un cambio di direzione soprattutto mentale, personale, quando ha capito che nonostante la YZR-M1 mancasse di top speed avesse comunque le carte per giocarsela alla pari. Al Sachsenring ha dato un’ulteriore prova di forza, ha superato la Ducati di Pecco Bagnaia allo spegnimento dei semafori e si è messo in testa dopo la prima curva.
Dal venerdì sembrava che la gara dovesse volgere tutta a favore della Desmosedici GP di Bagnaia, il più veloce nelle prove libere, con tanto di record del circuito e pole position. Invece ha optato per una soluzione controcorrente rispetto ai rivali montando la gomma media al posteriore. La sua partenza è stata spettacolare. “Dobbiamo essere sempre in prima posizione perché altrimenti diventa molto difficile per noi sorpassare“, sottolinea Fabio Quartararo, consapevole che l’innalzamento della pressione all’anteriore può causare non pochi problemi alla Yamaha M1.
Poi la caduta di Pecco Bagnaia al 4° giro ha reso tutto più semplice. “Ho visto sullo schermo che è caduto tra le curve 3 e 4. Certo qualcosa è cambiato, perché lui aveva poco più degli altri“. Ma il segreto del suo successo è nello stare davanti agli altri sin dalle prime battute: “Se abbiamo davanti una moto che non è una Yamaha, per me è molto difficile sorpassare, perché guidiamo in modo molto diverso. Ecco perché bisogna prendersi dei rischi nei primi giri“.