Il campione della Yamaha Fabio Quartararo detta la linea nel box Yamaha. Dopo l’ultimo test a Valencia restano dubbi sullo sviluppo della M1.
Fabio Quartararo vuole mettersi quanto prima alle spalle la stagione MotoGP 2022, ma prima di Sepang restano in piedi molti dubbi. Da tempo reclama più potenza per il motore della sua Yamaha M1, dopo essere stato costretto a ripiegare sulla specifica 2021 anche nell’ultimo Mondiale, a causa di problemi di affidabilità sulla nuova specifica programmata nell’inverno 2021-2022.
I vertici di Iwata hanno dovuto ammettere i propri errori e ritardi: “Si sono scusati prima dell’inizio della stagione“, ha ammesso il campione francese in un’intervista a Speedweek.com. Ma le scuse non bastano, neppure l’ingaggio di un ingegnere esperto come Luca Marmorini, che si sta dedicando in particolar modo sul quattro cilindri in linea della YZR-M1. Nei test di Jerez e Misano si sono visti i primi progressi, mentre nell’ultima apparizione a Valencia, in occasione del primo test preseason 2023, sembra che ci siano stati dei passi indietro.
Nel campionato ormai archiviato ha collezionato tre vittorie, ben oltre le aspettative di inizio stagione. Fino alla caduta di Assen sembrava scontata la sua riaffermazione sul trono iridato, poi è iniziata una fase calante irreversibile ed è stato impossibile tenere a bada l’avanzata della Ducati di Pecco Bagnaia. “La prima parte della stagione è andata meglio del previsto, ma poi la realtà è diventata evidente nella seconda parte“, ha raccontato Fabio Quartararo.
Non si trattata di una semplice questione di velocità massima sui rettilinei, ma è cambiato radicalmente il carattere del prototipo Yamaha. Fino al 2019 era la moto più facile in griglia, perfetta anche per un rookie. Poi sono mutate le dinamiche, ha richiesto uno stile più aggressivo e anche piloti esperti come Andrea Dovizioso hanno dovuto rinunciare ad adattarsi. “Negli ultimi tre anni il carattere della moto è cambiato tanto. La M1 è diventata più impegnativa dal punto di vista fisico“. Una tesi che ha confermato anche il collaudatore britannico Cal Crutchlow.
Adesso è tempo di pianificare il futuro, si riparte dai dati raccolti nel test di Valencia, che non sono proprio rassicuranti. La nuova specifica del motore non ha offerto le prestazioni desiderate, nessun cambiamento in positivo rispetto al weekend di gara. Il gap dalle Ducati Desmosedici GP resta intorno ai 10 km/h. E Fabio Quartararo lancia un altro sasso nel lago: “Non mi hanno ancora detto nulla su cosa sia realmente successo durante il test di Valencia“.