Nella settimana dell’IAA Mobility di Monaco, dove le vetture più avanzate nuove hanno dato spettacolo e voce ai vari visitatori che sono andati a vedere il salone, ci sono due vetture che in questi giorni hanno destato più attenzione. Una parla inglese, l’altra è tedesca. La prima ha come leggerezza il proprio motto. La seconda risponde al nome di boxer.
Sono la Lotus Emira GT4 e la Porsche Mission R, due vetture che sono predisposte a mangiarsi l’asfalto della pista.
Cominciando dalla Lotus, a due mesi dalla data di uscita, la scattante britannica, si mostra con miglioramenti che la fanno diventare un’auto GT4. Sviluppata per le corse verrà costruita, in serie limitata, per la stagione 2022 e sarà la sostituta della Evora GT4. Collezionando vittorie in British GT, Dubai 24 ore, Barcellona 24 ore, European GT, Sepang 12 ore e Pirelli World Challenge, la nuova Emira non può far sfumare tutto il passato creato dalla Evora.
La piccola inglese monta un V6 di derivazione Toyota che produce 400 CV con una cilindrata di 3,5 litri. Compressore volumetrico Harrop TVS 1900, differenziale a slittamento limitato e un cambio a sei rapporti. Tutto ciò la fa un vero e proprio concertato di potenza pesando solo 1.260 kg. Le sospensioni sono Ohlins e i freni hanno in dotazione il Bosch Motorsport ABS. Tutto su pneumatici Pirelli su cerchi da 18”.
Aereodinamica rivista anche dovuta alla differenza di peso da quella stradale, che pesa 1.405 kg. Un grande alettone posteriore e uno consistente splitter anteriore rendono ancora più stabile l’auto.
Godiamoci questa vettura anche solo con gli occhi perché sarà l’ultima, da corsa, dopo il cambiamento completo verso l’elettrico, dell’azienda.
Di tutt’altre ambizioni è la Porsche che con il concept Mission R vuole farsi notare sempre più nel mondo delle auto sportive elettriche. Progetto che strizza l’occhio alle competizioni precedendo probabilmente un futuro campionato monomarca.
Sulle linee della Taycan, sportiva e compatta come una Cayman, la Mission R da sfida a tutti. Carrozzeria per lo più in Nfrp (Natural Fibre Reinforced Plastic), il restante in fibra di carbonio. La vecchia strumentazione cruscotto ora è occupata dagli specchietti, posteriore e quelli laterali. Invece le varie informazioni sono integrate direttamente sul volante con uno schermo apposito.
Propulsore elettrico da 1.088 CV, oltre 300 km/h di velocità massima e copre lo 0 a 100 in 2,5 secondi. Rispettivamente i due motori producono 435 CV all’anteriore e 653 CV al posteriore. Pacco batterie da 80 KWh che garantiscono un’esperienza al massimo per circa 30 minuti. Semplicemente una vera belva.
Inoltre, il Porsche Turbo Chargin può recuperare l’80% della carica in 10 minuti da colonnina da 340 KW.
Aereodinamica che ospita il Porsche Active Aerodynamics (Paa) con Drs che insieme a tutte le appendici, flap e alettone, offrono un’esperienza perfetta per ogni singola pista.