Quando guidiamo in mezzo al traffico, spesso stendiamo a diventare nervosi. Siamo già stressati dal ritmo frenetico della vita, sempre di fretta e con la sensazione di essere privati di ogni secondo da vivere.
Tuttavia, non tutti gli automobilisti che incontriamo sulla strada hanno il nostro ritmo. Alcuni si limitano a fare una passeggiata, mentre altri anziani hanno tempi di reazione fisiologicamente più lunghi, anche se sono perfettamente in grado di guidare e hanno la patente.
Si scherza sempre sul fatto che la definizione di millesimo di secondo è il tempo che intercorre tra il verde di un semaforo e il primo colpo di clacson. Anche quando si scherza, c’è sempre un pizzico di verità. Questo è esattamente ciò che accade spesso, soprattutto nelle trafficate metropoli del centro sud.
L’utilizzo del clacson
Anche se il clacson è certamente uno strumento utile e spesso salva vite umane, molte persone ne fanno un uso improprio. Piuttosto, dovrebbe essere utilizzato solo in determinate circostanze.
L’uso improprio dei clacson nelle aree urbane non solo provoca ansia e stress agli altri automobilisti, ma porta anche a un aumento dell’inquinamento acustico, un problema che recentemente ha ricevuto molta attenzione ed è oggetto di dibattito tra gli ambientalisti.
Quando va usato e quando è vietato il clacson di auto e moto
Quindi, abbiamo capito che non è possibile tenere sempre il dito sul pulsante del clacson e che la fretta non è un motivo valido. Ma la legge cosa dice?
La sezione 156 del “Nuovo Codice stradale” riguarda in particolare la definizione delle norme che regolano l’uso dei segnalatori acustici.
I segnali acustici devono essere usati con parsimonia e solo per la sicurezza del traffico. A seconda delle condizioni del traffico e dell’ambiente, l’uso è consentito al di fuori delle aree urbane, ad esempio in caso di sorpasso o per evitare incidenti.
Nei centri abitati, invece, non è obbligatorio suonare il clacson in situazioni che non rappresenta un pericolo per la sicurezza, come ad esempio salutare un amico, pressare un automobilista fermo al semaforo rosso o affrettare il passaggio di un ciclista.
Quindi c’è bisogno di mettere uno stop per un uso improprio del clacson. Visto che può peggiorare anche l’inquinamento acustico.
E arriverà un nuovo dispositivo per cercare di ridurre l’inquinamento acustico, il cosiddetto autovelox del suono.
Il sistema anti-rumore presto in Italia
L’autorumox è un dispositivo che funziona in modo simile al radar, ma invece di rilevare la velocità, misura l’intensità del suono.
Può essere configurato per una varietà di suoni forti e ravvicinati, come clacson e chiacchiere, ma anche per suoni sostenuti come la musica dal vivo ad alto volume, e la sua efficacia è straordinaria.
Non appena viene registrata una soglia di decibel, la telecamera di cui è dotato è in grado di catturare con una foto le targhe delle auto e le persone che decidono di fare rumore o gridare deliberatamente, soprattutto a tarda notte.
Le autorità possono quindi intervenire inviando pattuglie sul posto o, come nel caso degli autovelox, emettendo multe. Una multa di 135 euro che, come per una multa per eccesso di velocità, verrà recapitata all’automobilista direttamente a casa.
È già regolamentato in Francia e sarà applicato nelle grandi città e nei centri storici a partire dal 2023.