Dani Pedrosa e Valentino Rossi hanno condiviso tante battaglie nella classe MotoGP. Il pilota spagnolo ricorda la differenza di mentalità tra i due.
Dani Pedrosa può vantare un record che quasi nessun pilota può riportare nel suo curriculum: in diciotto anni di carriera nel Motomondiale, di cui tredici in MotoGP, ha sempre corso per il marchio Honda. L’alfiere di Sabadell classe 1985 si è contraddistinto sin dalla tenera età nel campionato spagnolo, a sedici anni il debutto nella classe 125 dove ha subito inanellato podi e buoni risultati.
Inizialmente era sulla bocca di tutti non solo per la sua velocità, ma anche per la sua statura che oggi non supera i 158 cm. Gara dopo gara ha però dimostrato di avere anche la stoffa del campione, affermandosi per tre volte campione nel mondo nelle classi 125 e 250cc. Nella stagione 2006 avviene il salto in classe regina, dove deve fare i conti contro i mostri sacri della categoria, tra cui Casey Stoner, Jorge Lorenzo, Valentino Rossi fino al suo ultimo compagno di box Marc Marquez.
Valentino Rossi e Dani Pedrosa… differenza di mentalità
Dani Pedrosa è tra i protagonisti della nuova docu-serie trasmessa da Dazn “Cuatro Tiempos”, dove parla di alcuni momenti salienti della sua carriera, tra cui la rivalità con Valentino Rossi. Non è stato facile affrontare psicologicamente e atleticamente il campione di Tavullia, con il suo carisma e carattere coriaceo. “La strategia che ha usato Rossi non era quella di essere il più veloce, che ad esempio era la mia mentalità. La sua era “Esco, e se posso fermarlo, lo fermo”. Ti frenava finché non ti innervosivi e ti spingeva a sbagliare. Lo ha fatto a Stoner, lo ha fatto spesso a me. Mi ci è voluto del tempo per cambiare la mia strategia“.
Tra le persone che hanno avuto un’incisiva importanza nella sua carriera c’è il suo ex manager Alberto Puig, attualmente team manager Repsol Honda. “È molto passionale. Vuole davvero fare bene. Sono cresciuto al suo fianco dall’età di 13 anni fino all’età adulta“. Quando ha deciso di mettere fine al capitolo in classe regina alla fine del 2018 c’era lui alla guida del team. Al contrario di quanto si vociferava in passato, non sono state le incomprensioni con Puig a spingerlo verso l’addio.
Piuttosto gli infortuni e i dolori fisici: “Un giorno ho avuto un incidente con un altro pilota, mi hanno dovuto operare alla mano. Ero in ospedale, mi sono svegliato dall’anestesia, i miei genitori erano lì e ho detto loro ‘basta’. Non volevo essere in ospedale tutti i giorni – ha concluso Dani Pedrosa -. Questo è ciò che mi ha portato a prendere seriamente quella decisione“.