Come se non bastassero i rincari sul carburante e in tantissimi altri settori della nostra vita quotidiana, ecco che dal primo gennaio dell’anno appena iniziato sono scattati anche diversi aumenti dei vari pedaggi autostradali. D’ora in avanti, quindi, ogni spostamento in autostrada ti costerà molto di più rispetto ai mesi precedenti. Ma per quale motivo è avvenuto questo innalzamento dei pedaggi? Ecco tutto quello che devi sapere in merito su questo argomento.
Il 2022 è stato un anno orribile per gli italiani dal punto di vista dei rincari. Qualsiasi aspetto della nostra quotidianità è aumentato, come conseguenza dello scoppio della guerra fra Ucraina e Russia. Anche i settori del carburante e delle auto ne hanno risentito in pieno. Ma sai che da qualche giorno anche i pedaggi autostradali sono aumentati? Ecco tutti i dettagli su questa situazione che non farà piacere a milioni di automobilisti.
La rete autostradale italiana ha una estensione di oltre 7.000 chilometri. Ogni giorno milioni di automobilisti si spostano su tutte le arterie del nostro Paese per compiere i loro spostamenti. Viaggiare su queste strade rappresenta – al netto del traffico e dei cantieri stradali – il modo più veloce per spostarsi nelle varie zone della nostra Penisola.
Specie nei tratti a tre corsie, lo spostamento in autostrada è molto pratico, comodo e veloce. Come tutti sappiamo, sarà possibile, infatti, guidare su ogni autostrada spingendo l’auto fino a una velocità massima di 130 km/h.
Ma sei a conoscenza della novità dell’ultimo periodo? Andiamo a scoprire tutti i dettagli sull’aumento dei vari pedaggi autostradali. La notizia non ti farà certamente piacere.
Pedaggi autostradali, da oggi paghi molto di più: ecco che cosa sta succedendo
Matteo Salvini, vice presidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze, hanno approvato un decreto in riferimento all’aumento sui vari pedaggi autostradali. La misura è scattata a partire dal primo gennaio del 2023. Ma per quale motivo si è reso necessario ciò? Ecco tutti i dettagli.
In realtà, la cosa era assolutamente prevista. Infatti, da questa data è scaduto il provvedimento legislativo che aveva stoppato il rialzo dei costi sui vari pedaggi in autostrada nelle scorse stagioni. Erano, infatti, state bloccate le tariffe a quelle relative al 2017.
Dal primo gennaio di quest’anno, invece, è terminata la proroga e gli italiani saranno costretti d’ora in avanti a sborsare più soldi per percorrere le autostrade del nostro Paese. Una notizia spiacevole che fa seguito a quella relativa allo stop sul taglio delle accise sulla benzina. Ma questa misura riguarda ogni autostrada del nostro Paese?
Gli aumenti riguardano solo i pedaggi di competenza dell’ASPI, circa 3000 km di autostrade del nostro Paese. Le tariffe sono aumentate del 2% a partire dal primo gennaio. Ma non è finita qui. Infatti, dal primo luglio del 2023 ci sarà un altro aumento, pari all’1,34%. Una vera e propria mazzata per milioni di automobilisti.
ASPI – Autostrade per l’Italia – gestisce solo il 50% delle autostrade del nostro Paese, passanti per 15 regioni. Il restante 50% delle autostrade, dunque, al momento non sarà interessato da questo pesante aumento sui pedaggi. Alcune autostrade escluse da questi rialzi sono, per esempio, la A24, la A25, la A15, il traforo autostradale del Frejus e molti altri tratti ancora.
ASPI ha approvato un piano che prevede lo stanziamento di oltre 21 miliardi di euro per alcuni investimenti da fare entro 10 anni, per il miglioramento di tutti i tratti autostradali di loro competenza.
Gli aumenti dei tratti gestiti da Autostrade per l’Italia arriveranno, quindi, al 3,34%. Siamo sotto alla soglia del 5% auspicata dal ministro Matteo Salvini. In Francia e in Spagna ci sono stati, per esempio, rialzi ancora maggiori rispetto ai nostri. Nel Paese transalpino, infatti, essi si attestano sul 4,7%. In quello iberico, invece, sul 4%.