La patente di guida, si sa, è fondamentale per tutti. Per tutte quelle persone che si devono recare al proprio posto di lavoro, per chi lavora direttamente con l’auto o con la moto, per godersi le vacanze e tanto altro. Molti cittadini, però, non sanno che per perderla basta veramente poco. Escludiamo la guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti, anche perchè tutti, ma proprio tutti, sanno come funziona la norma.
Lo sapevate, però, che chi “subisce” tre multe rischia di vedere la propria patente di guida ritirata? Se la risposta è negativa, vi chiariamo immediatamente il concetto. Chi riceve tre contravvenzioni, con annessa decurtazione di almeno cinque punti dalla patente, è obbligato a sostenere nuovamente l’esame di idoneità.
Ma non è finita qui: chi, ad esempio, perde tutti i punti del documento utile per la guida di un veicolo, sarà costretto a recarsi nuovamente negli uffici della “scuola guida” per seguire l’iter previsto necessario al conseguimento della patente. Poi, citando testualmente il sito italiaora.net: deve tornare all’autoscuola anche quel cittadino che “a seguito della notifica di una prima contravvenzione comportante la decurtazione di almeno cinque punti, ne commette nell’arco dei successivi 12 mesi altre due, con la sanzione accessoria dello stesso punteggio”. Il tutto, per dovere di cronaca, riguarda anche i cittadini stranieri.
La questione è tornata alla ribalta grazie alla sentenza 1194/2015 del novembre 2015 del Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto che, in soldoni, ha praticamente confermato la norme del Codice della strada. Tale legge afferma che se i guidatori vedono decurtata la propria patente di 15 punti nell’arco dell’anno, saranno obbligati a sostenere nuovamente l’esame di idoneità, compresa la visita oculistica. Automobilisti e motociclisti, fate attenzione.
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