Il nuovo Codice della Strada, in vigore dal 10 novembre 2021, ha introdotto novità sui parcheggi rosa. Si tratta di parcheggi riservati a donne in gravidanza e genitori con figli di età inferiore ai 2 anni muniti di contrassegno speciale.
I parcheggi rosa esistevano già prima della riforma del Codice della Strada introdotta dal decreto Infrastrutture e Trasporti con una differenza: erano previsti dai Comuni, mentre adesso sono disciplinati da una normativa nazionale.
Noti anche come stalli rosa, vengono predisposti dal sindaco attraverso un’ordinanza. Il nuovo Codice della Strada prevede anche la possibilità da parte del sindaco di riservare certi posti nei parcheggi a veicoli elettrici o utilizzati per il trasporto scolastico.
Concentriamoci sui parcheggi rosa.
Prima che entrasse in vigore il nuovo Codice della Strada, i Comuni potevano assegnare spazi limitati per la sosta di veicoli ad alcune categorie di persone tra cui donne in gravidanza (non espressamente citate), genitori con figli piccoli e con limitata mobilità. Non esisteva, però, una disciplina uniforme a livello nazionale. Le strisce rosa compaiono presso servizi pubblici essenziali come scuole, ospedali, asl, banche, parchi, uffici postali.
Oggi, riservare i parcheggi rosa fa parte di una normativa nazionale che ha inserito espressamente il riferimento ai veicoli di donne in gravidanza e genitori con figli fino a 2 anni. Per fruirne, l’interessato deve possedere il ‘permesso rosa’, un contrassegno speciale.
Il decreto Infrastrutture, intervenendo sull’art. 158 del Codice della Strada, prevede il divieto di sosta negli spazi riservati ai veicoli con donne in gravidanza e neo-genitori. Chi viola questo divieto è soggetto ad una multa da 80 a 328 euro (ciclomotori) e da 165 a 660 euro (altri veicoli).
La riforma del Codice prevede spazi appositi per la sosta di veicoli con donne in gravidanza e neo-genitori. Gli enti proprietari della strada possono apporre la segnaletica necessaria per la sosta permettendo e favorendo la mobilità dei soggetti interessati.
Per ottenere il permesso rosa bisogna rivolgersi al Comune. In genere, l’ente locale fornisce moduli per inserire i dati richiesti da presentare al Comando della Polizia Municipale oppure all’Urp comunale.
Il modulo compilato si può anche inviare per raccomandata AR, via PEC oppure online (previa autenticazione con Spid) allegando i seguenti documenti: