Pagare in questo modo al rifornimento può portare a controlli da parte del fisco: ecco cosa dovresti evitare
Il fisco sta mettendo a punto nuove strategie allo scopo di scoprire chi evade il fisco. Facile pensare che i controlli maggiori si riservino verso chi è abituato a effettuare numerosi pagamenti elettronici tramite carta di credito, ma adesso l’occhio è attento anche su chi utilizza molto il contante.
Adesso che il nuovo governo ha rialzato il tetto massimo del pagamento in denaro contante fino a 5000 euro non sono poche le persone che hanno deciso di pagare più frequentemente alla “vecchia maniera“, cercando di evitare laddove possibile l’uso delle carte elettroniche.
Questo, secondo l’immaginario comune, dovrebbe aiutare anche a sfuggire a eventuali controlli del fisco, perché rispetto alle carte di debito e di credito il contante non risulta come un pagamento tracciabile e con cui è più facile mettere in pratica dei trucchetti per risparmiare sulle tasse.
Occhio a pagare il carburante con i contanti: ecco cosa rischi
Sebbene, come abbiamo detto, il limite all’impiego del contante è stato nuovamente innalzato a 5000 euro questo non ha fermato il processo di digitalizzazione in atto nel nostro paese e che riguarda, senza sorpresa, anche l’Agenzia dell’Entrate.
Un nuovo sistema di registrazione dei conti correnti permette al Tesoro di dare uno sguardo da vicino a ciò che i contribuenti decidono di gestire con i loro conti bancari, le carte di credito e le carte di debito.
Se anche tu hai ripreso l’abitudine di fare rifornimento di carburante pagando sempre tutto in contanti, dovresti considerare il fatto che dopotutto i prelievi che fai al Bancomat, da dove prendi di fatto il denaro in carta, possono essere passabili di controllo.
Vero è che il fisco non può conoscere in che modo spendi il contante, dato che non si tratta di un metodo di pagamento tracciabile come avviene con le carte elettroniche, ma è altrettanto vero che continui prelievi possono allertare qualcuno e scatenare un successivo controllo sull’effettiva regolarità.
L’Agenzia delle Entrate, con un’indagine approfondita, può dunque conoscere le tue abitudini in termini di spesa quando fai ad esempio carburante e poi effettuare un controllo incrociato per capire quanto siano compatibili o meno con la tue dichiarazioni di reddito.
Se dovessero essere riscontrate delle irregolarità questo farebbe scattare subito dei controlli e se non sei proprio in regola anche delle multe piuttosto salate.
Quindi, al di là del fatto che bisognerebbe essere sempre in regola su tutto, puoi alternare il metodo di pagamento che usi per fare carburante, scegliendo di tanto in tanto tra carte elettroniche e contante, se proprio vuoi evitare di “allertare” in qualche modo il fisco.