Il rispetto dei limiti di velocità è alla base del comportamento responsabile di tutti gli automobilisti e motociclisti del mondo.
C’è una città italiana in cui a partire da adesso non sarà più possibile viaggiare a 50 km/h ma a 30km/h perché il comune ha deciso di cambiare il limite imposto.
L’intera città quindi diventa zona 30km/h, con delle piccole eccezioni ovvero le strade a scorrimento veloce dove si potrà continuare a viaggiare a 50 km orari senza rischiare multe.
A stabilirlo è stato il consiglio comunale che ha deciso di approvare l’ordinanza istituendo così il limite di velocità di 30 chilometri orari che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio del prossimo anno.
Insomma a Milano sta arrivando una vera e propria rivoluzione, un po’ seguendo il modello lanciato dalla città di Bologna che già da tempo è diventata una città 30, attenta all’incolumità dei pedoni e non soltanto.
Il progetto ha richiesto un budget ben preciso. L’obiettivo è ridurre gli incidenti stradali per fare in modo che il numero di morti sulle strade vada a scendere dato che nell’ultimo anno sono gli incidenti mortali sono aumentati in maniera importante.
In particolare il consigliere della lista Sala Marco Mazzei ha spiegato che un impatto tra automobile e pedone o ciclista a 50 km/h nel 100% dei casi è fatale per l’utente a piedi o sulla bici, mentre l’impatto a 30 km non è letale e c’è una grande probabilità che le conseguenze siano di minore gravità o addirittura di poco conto.
Secondo le ultime ricerche e i dati riportati dall’istat, la gran parte degli incidenti che avvengono in Italia sono causati proprio dal mancato rispetto dei limiti di velocità sia dentro la città che fuori.
Nel 43% dei casi questi incidenti provocano morti, mentre nel 69% feriti. Ad ogni modo queste percentuali devono scendere in fretta perché molti utenti costretti a spostarsi giornalmente per ragioni lavorative o per qualsiasi altra motivazione non sentono di essere sicuri.
In tutta Europa ci sono state altre due grandi città che hanno disposto il limite orario urbano a 30 km orari, si parla di Parigi e Bruxelles. Parigi lo ha fatto nell’agosto del 2021 mentre Bruxelles a gennaio dello stesso anno.
I risultati ottenuti in 365 giorni nel caso di Bruxelles sono sono stati assolutamente positivi per cui la stessa tecnica è probabile che venga applicata anche alle altre città italiane, anche se non tutte. Scelte analoghe sono state fatte anche a Zurigo, Grenoble, Helsinki, Bilbao e Valencia.