Con una pesante offensiva di nuovi modelli in arrivo entro il 2025, anche il futuro di Skoda è votato verso una pesante elettrificazione. Alla neonata Skoda Enyaq si aggiungerà tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 la versione coupè del medesimo suv. Successivamente sarà la volta del modello d’attacco che Skoda dovrebbe lanciare tra il 2022 ed il 2023 insieme alle cugine Seat e Volkswagen.
Nel 2023 poi dovrebbe essere la volta per un modello piuttosto atteso, ovvero una media di segmento C cugina della Volkswagen ID.3. Il pari modello della Casa Ceca probabilmente sarà leggermente più grande e spazioso della cugina tedesca con una lunghezza che potrebbe superare i 430 cm ed una capacità di carico superiore ai 400 litri.
Proprio Thomas Schäfer, neo AD del marchio, non ha dubbi su quelle che sono le priorità future per la Casa Ceca. Una piccola citycar (probabilmente con aspetto da mini crossover) ed una berlina saranno i prossimi modelli elettrici a fare il loro debutto nella gamma a zero emissioni della società boema.
Le immagini utilizzate nell’articolo sono dei render non ufficiali presi dalla pagina Behance di Kleber Silva. Di seguito il link al profilo del designer brasiliano:
https://www.behance.net/gallery/117238837/Skoda-Enyaq-iD
La media Ceca elettrica sarà progettata sempre sulla piattaforma MEB del gruppo Volkswagen. A livello di motorizzazioni e contenuti la gamma rispecchierà quella della ID.3 con versioni a trazione posteriore e potenze di 150, 180 e 204 CV. Anche a livello di vatterie non dovrebbero esserci sorprese con i tre step di capacità da 45, 58 e 77 kWh.
Dovrebbe esserci un incremento dell’autonomia promesso dai miglioramenti della chimica che potrebbero portare la nuova Skoda media elettrica a poter percorrere da 370 a quasi 600 km con una sola ricarica.
La volontà è quella, nel corso dei prossimi 8-10 anni, di dar vita ad una gamma parallela all’attuale di modelli interamente elettrici. Con questa offensiva l’obiettivo di Skoda è quello di raggiungere vendita pari ad 1,8 milioni di unità annue tra il 2025 ed il 2027. L’incremento rispetto ad oggi è quindi di circa il 50 %. La consapevolezza di potercela fare c’è, anche perchè il costruttore punterà ad ampliare il bacino di stati nei quali saranno commercializzati i propri modelli.
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