E’ iniziata (finalmente) a Melfi la produzione delle vetture ibride plug-in di FCA, con una nota dolente per tutti gli appassionati delle vetture italiane e non solo. Con una certa probabilità la Fiat 500X ibrida ricaricabile, non ancora confermata, non si farà. Una scelta a nostro parere discutibile che non fa di certo bene al Made in Italy.
Sembra infatti che le uniche vetture PHEV che vedremo entro la metà del prossimo anno saranno la Jeep Renegade e la Jeep Compass. Alla Fiat 500X, pur essendo prodotta nello stesso stabilimento, verrà destinata molto probabilmente soltanto la tecnologia micro ibrida, come sarà per la Fiat Panda e per la Lancia Ypsilon.
Vedremo ora i perché di questa scelta di relegare ad un ruolo secondario la Fiat 500X. Partiamo dalle vendite. Nei primi 9 mesi del 2019 tra i suv costruiti a Melfi è la Jeep Renegade ad aver avuto i maggiori consensi. Sono 33.877 gli esemplari commercializzati (quarto posto assoluto tra i modelli più venduti) contro i 32.890 della Fiat 500X (in sesta posizione). La Jeep Compass, appartenente al segmento più alto dei C-suv, ha totalizzato nei primi 9 mesi dell’anno 28.018 consegne.
Che la Fiat 500X contasse meno della Jeep Renegade si era visto da alcune scelte industriali che si sono manifestate concretamente nell’ultimo anno. Il primo dei due modelli a beneficiare dell’arrivo dei motori Firefly è stato proprio il suv italo-americano. Inoltre solo sulla Renegade è stato inserito in gamma il potente 1.3 T4 da 180 CV.
Per la Fiat 500X è stata fatta una massiccia campagna per il lancio della versione Sport, che però non ha portato i frutti che tanti appassionati si aspettavano. Infatti prima è arrivato il no al lancio di una Abarth 500X, poi la delusione più cocente. La Fiat 500X Sport no ha ottenuto il tanto sospirato 1.3 T4 da 180 CV, ma solo il più docile 1.3 da 150 CV.
La politica di FCA è quindi chiara. Solo le vetture con marchio Jeep avranno probabilmente la tecnologia ibrida ricaricabile. Alla Fiat 500X saranno destinate le “briciole”. La scelta è motivata dal fatto che l’aggravio di costo per il modello Fiat, ritenuto il più economico tra quelli prodotti a Melfi, sarebbe troppo elevato. Insomma, per FCA l’ibrido plug-in è destinato solo alle vetture di fascia medio-alta.
Entro la metà del 2020 sulla Fiat 500X arriverà la tecnologia micro ibrida a 48 V sui motori Firefly. Avremo dunque una manciata di CV in più e soprattutto una diminuzione di consumi ed emissioni di circa il 10-15 %. L’aumento di prezzo sarà nell’ordine dei 1.500 € rispetto alle versioni normali. Molto probabilmente, però, non vedremo mai sul B-suv italiano i tanto attesi motori PHEV da 190 e da 240 CV. Che peccato.
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