Il 2019 è stato per Lancia un anno di recupero in termini di vendite, anche se negli ultimi decenni la situazione del brand torinese è stata fortemente negativa. Tanti i modelli persi per strada, poche strategie di marketing mirate ella crescita e la fine delle vendite all’estero hanno portato Lancia sul baratro del fallimento.
Nel 1999, vale a dire 21 ani fa, la gamma a listino di Lancia proponeva ben 5 modelli. La piccola Ypsilon, poi la Delta seconda serie, la Lybra (lanciata proprio quell’anno) sia sedan che wagon, la lussuosa K e la monovolume Z. Nella sola Italia il brand torinese vendeva all’anno circa 150 mila vetture. Nel 2019 si è scesi sotto le 60 mila (con la sola Ypsilon). Il 2020 causa epidemia da Covid-10 chiuderà probabilmente attorno a quota 40 mila unità.
Il calo è pesante, ma da circa un anno si comincia ad intravedere la luce in fondo al tunnel. La Lancia Ypsilon, nonostante l’età, è stata più volte aggiornata con versioni speciali nel 2019 ed ha ottenuto la tecnologia micro ibrida con il nuovo motore Firefly da 70 CV nel 2020
Il 2021 sarà per Lancia probabilmente ancora un anno di transizione. Abbiamo davanti ancora oltre 12 mesi di calma apparente in cui la Ypsilon, unico prodotto presente a listino, sarà proposta in versioni speciali, con qualche possibile piccolo aggiornamento, ma nulla di più. Entro la fine dell’estate 2021 inizieremo a sapere qualcosa in più sugli sviluppi futuri di Lancia e sul piano di rilancio riservato al brand. In Stellantis faranno le cose in grande o Lancia rimarrà sempre una prerogativa italiana?
Forse la verità sta nel mezzo. Lancia potrebbe ripartire dall’Italia a partire dal 2022 per poi rilanciarsi anche all’estero con nuovi modelli.
Il 2022 dovrebbe essere finalmente l’anno del rilancio. Dopo 11 anni arriverà con una certa sicurezza la nuova generazione della Lancia Ypsilon. La compatta italiana crescerà probabilmente in dimensioni e sarà progettata indicativamente sulla piattaforma CMP francese. La nuova versione sarà lunga poco più di 4 metri e cercherà di inserirsi in una fascia di mercato piuttosto “premium”.
Se il progetto sarà basato su piattaforma francese saranno montati propulsori d’oltralpe. Spazio anche ad una versione completamente elettrica con 136 CV con la stessa meccanica di Opel Corsa e Peugeot 208 elettriche.
Se Lancia vorrà crescere ci dovrà essere spazio per nuovi modelli. Se la Ypsilon ormai è considerata la colonna portante del brand, in un periodo come questo non si potrà fare a meno dei suv. Proprio nel 2023 dovrebbe essere lanciato un crossover di segmento B, lungo circa 420 cm, che potrebbe essere chiamato Musa. Il suo debutto deve ancora essere confermato, ma gli ultimi rumors portano sempre di più verso quella direzione.
Meccanica, pianale e tecnologia anche in questo caso saranno francesi. La Lancia Musa tenterà di approcciare anche lei un mercato premium grazie a contenuti di pregio realizzati in Italia (rivestimenti interni e design).
Grazie ad Ypsilon e Musa il brand torinese tenterà di ritornare pesantemente e stabilmente sopra quota 100 mila unità all’anno. Con la Musa si potrebbero riaprire le porte dei mercati esteri per Lancia. E poi? Il futuro rimane ancora un’incognita.
Dopo Ypsilon e Musa il futuro di Lancia potrebbe essere aperto a qualsiasi ipotesi. Sarà il piano industriale di Stellantis a fare luce sui modelli previsti. Sembra archiviata la possibilità di rivedere il marchio nel mondo delle corse. Pista e rally saranno destinate ad altri modelli, probabilmente anche italiani di Casa Abarth ed Alfa Romeo (senza dimenticare ovviamente Ferrari e Maserati).
Lancia potrebbe essere avviata sulla strada del lusso, cercando di farla diventare quello che in PSA stanno cercando di fare in Francia con DS. Pochi modelli, ma di alta gamma, cercando di minare il successo delle pari livello tedesche. Le ipotesi di modelli futuri potrebbero prevedere una grande ammiraglia, una media e uno o più suv.
Alcune delle immagini presenti nell’articolo sono state prese dal video pubblicato sul canale Youtube di Damor 85. D seguito il link al filmato:
Se una grande ammiraglia ci sarà, questa potrebbe chiamarsi Thema. Una vettura che potrebbe essere realizzata sula piattaforma Giorgio,evoluta, che dovrebbe andare a rappresentare il punto di riferimento per i futuri modelli grandi di Stellantis. Potrebbe arrivare quindi una grande berlina da oltre 480 cm, anche ibrida plug-in e, forse, proposta anche in variante station wagon.
Altra ipotesi è quella di una media di pregio, che potrebbe chiamarsi Delta. L’auto andrebbe a rimpiazzare i vuoti lasciati in Casa Lancia dopo l’addio ad auto del calibro dell’ultima Delta e della Lybra. Un modello per famiglie, con contenuti di gamma alta. Parallelamente potremo avere a listino un suv sempre di segmento C, con dimensioni tra i 440 ed i 450 cm.
Per ora tutte ipotesi, continuate a seguirci per i dettagli futuri.