Il rischio che Lancia fallisca è stato scongiurato grazie alla nascita del grande gruppo automobilistico Stellantis. Senza questa “nuova grande famiglia”, purtroppo, la fine della casa torinese era ormai arrivata ad un passo. Oggi, invece, ci sono tutti i presupposti per una rinascita, che sarà fatta di nuovi modelli e di una ripartenza nelle vendite che potrebbero tornare a superare i confini nazionali.
Il processo di rifondazione di Lancia sarà lungo e travagliato. Non aspettiamoci novità prima del 2023. L’attesa sarà sicuramente ripagata con l’arrivo dei nuovi e futuri modelli, a partire dal segmento B.
Le nuove Ypsilon, Musa, Delta e Thema potrebbero tornare a calcare l’asfalto. Attendiamo solo una conferma ufficiale da parte di Stellantis che arriverà nei prossimi mesi.
Vediamo di seguito quale è stato l’andamento delle vendite del marchio dal 2000 al 2020, analizzando le cause di una decrescita che in 20 anni ha fatto segnare un – 75 % di commercializzazioni. Ecco i dati, ricavati dal sito Carsalesbase:
Nel 2000 la gamma Lancia contava su diversi modelli. La Ypsilon, la Lybra, la K e la monovolume Z. Sono stati commercializzati in quell’anno anche gli ultimi esemplari di Dedra e Delta (seonda generazione). Insomma la proposta era ampia, per famiglie, con modelli che potevano quasi essere considerati di fascia premium vista la qualità degli interni e dell’assemblaggio.
Lancia | |
Anno | Vendite |
2000 | 173734 |
2001 | 147343 |
2002 | 109687 |
2003 | 99467 |
2004 | 116293 |
2005 | 118713 |
2006 | 115663 |
2007 | 121968 |
2008 | 114021 |
2009 | 121632 |
2010 | 99641 |
2011 | 98504 |
2012 | 89975 |
2013 | 71848 |
2014 | 69694 |
2015 | 61647 |
2016 | 67054 |
2017 | 60619 |
2018 | 48607 |
2019 | 58820 |
2020 | 43076 |
Gli anni 2001 e 2002 hannoiniziato ad evidenziare un calo dei consensi per la Lybra e la fine della carriera di Z (rimpiazzata poi dalla Phedra) e soprattutto della K che non è stata immediatamente sostituita.
Tra il 2003 ed il 2009 ci sono stati alcuni anni felici per il brand. La Ypsilon è stata rinnovata nel 2003, la Thesis, nata nel 2001, ha raggiunto i massimi consensi tra il 2003 ed il 2004 e, soprattutto, il listino si è arricchito della monovolume Musa. Quest’ultima ha saputo cogliere oltre 32 mila consensi annui dal 2005 al 2009. In quegli anni Lancia ha sempre superato le 100 mila unità annue con picchi di 120 mila.
Dal 2010 in poi è partito il decennio peggiore della storia della casa torinese. La Delta del 2007 ha iniziato a perdere appeal e la stessa sorte è toccata alla Musa. Nonostante l’arrivo della generazione attuale della Ypsilon nel 2011, si è assistito ad un repentino calo di vendite della Phedra.
Gli anni tra il 2011 ed il 2015 sono stati segnati da tre flop incredibili. I modelli americani Chrysler, rimarchiati con logo Lancia (Thema, Flavia e Voyager) hanno totalizzato poche migliaia di esemplari venduti in un quinquennio. Da lì in poi si sono chiuse le porte dei mercati esteri e la sola Ypsilon, nonostante i continui restyling, ha iniziato ad accusare il colpo.
Morale della favola oggi Lancia, che vende solo in Italia, commercializza circa 40-50 mila vetture l’anno. Qualcuno deovrebbe riflettere, dato che nel 1990 il marchio commercializzò oltre 313 mila auto.