Finalmente l’Italia tornerà a produrre auto. E’ proprio il caso di dirlo dopo quello che è stato anticipato il 29 novembre scorso nell’assemblea tra sindacati ed FCA con Pietro Gorlier che ha ribadito quanto avevamo già scritto nelle scorse settimane. Ed è soprattutto il marchio Fiat a fare un grosso passo in avanti. C’è infatti una decisa controtendenza tra quanto detto da Sergio Marchionne lo scorso 1 giugno e da quanto emerso adesso.
Fiat tornerà ad essere un marchio forte, cardine e pilastro per l’intero Gruppo FCA. E soprattutto la produzione che, come detto doveva essere il più possibile decentrata all’estero, rimarrà (anzi verrà incrementata) proprio nel paese natio di Fiat, ovvero l’Italia. Aspettiamoci un 2019 ancora di assestamento, per poi assistere alle vere e grosse novità tra la fine del prossimo anno ed il 2020.
Fiat cercherà di riappropriarsi delle quote di mercato perse negli ultimi anni a suon di modelli inediti e di tecnologia (finalmente) all’avanguardia. Sono ben 5 i miliardi che FCA investirà nel cosiddetto “Piano Italia” nei prossimi 3 anni (2019, 2020 e 2021) con 13 tra nuovi modelli ed aggiornamenti che verranno proposti. In totale nell’aria EMEA gli investimenti ammonteranno ad 8,5 miliardi. Vediamo di fare il punto completo sulle novità Fiat che dobbiamo attenderci sino al 2021.
Lo stabilimento di Mirafiori diventerà il polo del lusso Made in Italy. Oltre alla Maserati Levante, qui verrà avviata nel 2020 la produzione della nuova Fiat 500 elettrica. Un’auto totalmente innovativa, leggermente più grande di quella attualmente in produzione e con un’autonomia indicativa sino a circa 350-400 km. L’auto ovviamente non avrà un prezzo d’attacco paragonabile ad un’utilitaria. Si pensa ad una cifra attorno ai 20 mila euro per quella che sarà la nuova utilitaria premium.
Probabilmente le versioni “normali” della nuova Fiat 500 (quelle a benzina) continueranno ad essere prodotte in Polonia anche per una questione di minori costi di realizzazione. Lo stabilimento di Melfi sarà interamente destinato a Jeep (Renegade e Compass), ed alla Fiat 500X. Qui nasceranno anche i primi modelli ibridi di tutte e tre le vetture appena citate. L’arrivo ufficiale dell’ibrido su strada dovrebbe essere tra la fine del 2019 ed i primi mesi del 2020. Ipotizzate delle versioni PHEV con il motore Firefly T4 da 180 CV unito a batterie ricaricabili e motorino elettrico per un totale di circa 200 CV. La stessa tecnologia dovrebbe debuttare anche sul nuovo piccolo suv Alfa Romeo.
Pomigliano d’Arco sarà invece la patria della nuova Fiat Panda. L’auto nascerà nel 2020 ed avrà anche tecnologia micro ibrida (Panda MHV attesa per il 2021). In questo modo assisteremo ad un’utilitaria davvero al passo con i tempi, efficiente e poco inquinante. Previsti probabilmente solo motori a benzina con o senza tecnologia micro ibrida, a GPL ed a metano. La nuova utilitaria Fiat (alla quarta generazione) sarà uno di punti di forza del marchio con prezzao d’attacco leggermente inferiore ai 10 mila €.
Passiamo ora alla fabbrica di Termoli. Qui Fiat porterà tutta la produzione dei nuovi motori Firefly 1.0 e 1.3 litri turbo ed aspirati. T1 da 70 CV, T2 da 100 CV, T3 da 130 CV e T4 da 180 CV. Potrebbe arrivare anche un nuovo propulsore per lanciare l’offensiva a metano. Si pensa al T3 depotenziato a circa 110-120 CV con iniezione indiretta capace di funzionare sia a “verde” che a CNG. Sempre a termoli verranno prodotte anche le unità ibride e micro ibride.
Infine come detto da Gorlier il 29 dicembre, continuerà l’era del motore a gasolio. Lo stabilimento di Pratola Serra (AV) dove attualmente vengono assemblati questi propulsori non sarà dismesso come si pensava sino a poco tempo fa. I lavoratori possono essere soddisfatti. Ovviamente il motore 1.3 Multijet andrà lentamente scemando, così come il 1.6 Multijet. Ma si cercherà di spingere la produzione sui motori a gasolio più grandi a partire dal 2.2 utilizzato in vetture come la Stelvio, la Wrangler e la Cherokee. Poi nel tempo a partire dal 2021 si dovrebbe andare lentamente verso una transizione dal gasolio all’ibrido-elettrico.
ecco invece i piani per l’estero. Nello stabilimento di Kragujevac continuerà ad essere prodotta la Fiat 500L, vettura che dagli ultimi rumors potrebbe avere un’erede. Chissà, magari il piccolo suv Fiat che dovrebbe arrivare tra il 2019 ed il 2020 per riportare lo stabilimento serbo a livelli produttivi quanto meno accettabili. La sua capacità produttiva potrebbe spingersi infatti sino a 200 mila auto l’anno. In Turchia continuerà la produzione della Fiat Tipo/Aegea almeno sino al 2021. Negli stabilimenti Tofas dovrebbero essere prodotti anche i nuovi veicoli commerciali Fiat Doblò e Fiat Qubo/Fiorino.
Unica nota stonata del nuovo piano di FCA riguarda Lancia. Ancora silenzio, ancora quell’alone di mistero che non fa presagire nulla di buono. Gorlier ha ribadito l’importanza dello stabilimento di Thychy in Polonia dove attualmente si producono la Fiat 500 e la Lancia Ypsilon. In questo impianto arriveranno nuovi modelli, forse in futuro anche la Panda. Ma non ci sono per ora voci certe di una rinascita. Speriamo di sbagliarci.
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