Da tempo circolano voci sul fatto che il Gruppo FCA ed in particolare Fiat sta cercando un alleato per espandere i propri progetti e sviluppi futuri. Dopo il recente patto di amicizia e collaborazione tra Ford e Volkswagen anche FCA vuole un partner. Più volte sono state fatte voci di gruppi cinesi interessati a cooperare con Fiat & Co. Si è più volte fatto anche il nome di Hyundai-Kia come partner prescelto.
Oggi invece continuano con sempre maggiore insistenza le voci di una possibile alleanza tra FCA e PSA. Il gruppo francese, dopo aver acquisito Opel, punta anch’esso ad un partner allargare i propri orizzonti. L’alleanza tra il gruppo proprietario di Fiat ed i marchi francesi potrebbe essere proprio quella che tutti stanno cercando da mesi. Ecco i motivi.
PSA dopo l’acquisizione di Opel, portata via a General Motors, è diventato un gruppo che nel 2018 ha venduto quasi 4,1 milioni di autovetture nel mondo. PSA consta dei marchi Peugeot, Citroen, Opel e DS ed ha all’attivo un parco auto ben variegato. Vengono ben coperti da diversi modelli tutti i segmenti dall’A sino al D con una vasta gamma di suv, vetture che ad oggi fanno la differenza nelle vendite.
PSA è alla ricerca di un partner per sbarcare oltre oceano entro il 2026. Chi meglio di FCA che ha uno dei suoi punti cardine tra Stati Uniti e Brasile? Con questa alleanza PSA potrebbe vendere i propri modelli in America, usufruendo anche dei siti produttivi di Chrysler e degli stabilimenti in Sud America. Inoltre la capillarità della rete di vendita potrebbe essere la base per presentare le proprie vetture in concessionarie multi marca.
Fiat ed FCA allo stesso tempo stanno cercando un partner per lo sviluppo delle vetture medio piccole con investimenti non troppo ingenti. Manley ha presentato negli ultimi mesi il piano Italia con 5 miliardi di investimenti nel nostro paese. La cifra è ingente, ma non enorme se la confrontiamo con altri costruttori europei. Fiat, Alfa Romeo e Lancia avranno nei prossimi anno nuovi modelli. Ma la gamma difficilmente potrà andare a coprire tutti i segmenti per ogni marchio.
Fiat ad oggi non ha una vettura di segmento B, Lancia latita ovunque tranne che nelle compatte con la Ypsilon. Alfa Romeo va avanti a corrente alterna: lancia un modello e ne perde allo stesso tempo uno per strada. Arriverà la Tonale, ma la Mito non si fa più per ora. Inoltre la Giulietta è ormai a listino da 10 anni. Insomma per coprire bene con tanti nuovi modelli i segmenti A, B, C e D ad FCA serve un partner ben fornito in materia.
Chi meglio di PSA? Condividendo le piattaforme con le vetture francesi, anche i marchi italiani potrebbero avere nuovi modelli con investimenti meno ingenti che progettarle da zero. E non ci dimentichiamo il futuro. L’auto elettrica presto deve e dovrà essere una realtà per tutti i costruttori. PSA ha appena presentato la nuova Peugeot 208 anche in versione elettrica.
Fiat lancerà il prossimo anno la 500 elettrica. Per essere competitivi sulle piccole vetture a batteria bisognerà unire le forze nei prossimi anni. Una differenza di 1.000-1.500 € per l’acquirente da sostenere per l’acquisto di un’auto elettrica farà davvero la differenza. E l’unico modo per contenere i prezzi sarà la condivisione delle piattaforme.
Lo farà Volkswagen con Ford, lo faranno Renault e Nissan, lo faranno Kia e Hyundai. Deve farlo anche Fiat/FCA con qualcuno. Ed il partner più concreto al momento potrebbe essere proprio PSA. Il gruppo FCA ha superato i 4,8 milioni di esemplari nel 2018. Insieme FCA e PSA potrebbero arrivare a 9 milioni di auto vendute, con dimensioni paragonabili al Gruppo Volkswagen ed a quello capitanato da Toyota.
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