Un altro brand ha annunciato il suo repentino e definitivo passaggio alla tecnologia elettrica. Parliamo di DS, brand del gruppo Stellantis, che dal 2024 venderà solo auto a batteria.
La notizia è stata riportata dal sito di informazione motoristica Carscoops. Si tratterà probabilmente di una sorta di test per capire se la tecnologia elettrica potrà effettivamente “autosostenersi”. Il 2024 secondo i piani alti di Stellantis potrebbe quindi essere l’anno giusto per “staccare la spina” dall’endotermico per DS e lanciare il marchio nel sempre più affollato mondo di modelli a batteria.
Stellantis ci proverà subito con DS, poichè brand di segmento premium che può in qualche modo far fronte a prezzi ancora elevati delle proprie vetture. Sarà inoltre un banco prova che verrà condotto, per l’appunto, su un marchio che non rappresenta una fetta di mercato troppo grande.
Se l’esperimento andrà a buon fine la stessa sorte potrebbe essere tracciata anche per Lancia. Per il brand torinese si ipotizza infatti un futuro in parallelo con DS. Probabilmente la nuova Ypsilon 2024 non avrà una gamma interamente elettrica da subito. I modelli del brand torinese dal 2026-2027 in poi potrebbero, però, essere lanciati solo con versioni a batteria.
Tornando a DS, le prime auto interamente elettrificate ad arrivare potrebbero essere la DS 4 (in occasione del restyling) e la DS 3 Crossback attesa alla nuova generazione.
Ci aspettiamo poi, nel corso degli anni successivi, una serie di modelli dei segmenti C e D (e forse E) progettati sulla piattaforma STLA Medium. Questa infatti permetterà la realizzazione di modelli con lughezze comprese tra 420 e 500 cm, andando a coprire quindi un’ampia gamma di segmenti.
Anche a livello di batterie ci sarà la possibilità di installare pacchi con capacità tra 87 e 104 kWh e sino ad oltre 700 km di autonomia. Ciò renderà le future DS a batteria utilizzabili anche sulle lunghe percorrenze.
Béatrice Foucher, CEO di DS Automobiles, ha dichiarato che quello preventivato per il marchio premium francese sarà un “piano audace“. Insomma, che piaccia o meno, questa è la strada tracciata. Vedremo a che risultati porterà nel giro dei prossimi 5-6 anni. Seguiteci per aggiornamenti.