Il mese di settembre ha visto una generale ripresa del mercato dell’auto in Italia. I dati dicono che sono state vendute ben 142.136 autovetture con una crescita del 13,39 % rispetto allo stesso mese del 2018. Continua il progresso di Lancia (4.156 consegne, + 23,51 %), ma si segnala soprattutto (e ci viene da dire finalmente) il segno più anche per Alfa Romeo. La Casa di Arese ha infatti consegnato 2.175 auto con un progresso del 33,93 %. Da inizio anno il passivo è ancora piuttosto pesante (quasi – 47 %), ma comunque a settembre si è intravista la luce in fondo al tunnel. Ecco i dati di vendita di settembre:
Questa crescita è dovuta alle promozioni ed alle iniziative che Alfa Romeo ha lanciato lo scorso mese. Il 2019 in ogni caso si concluderà come uno degli anni peggiori della storia del marchio. E cosa ci attendiamo per il 2020? Purtroppo non ci sono buone notizie, il prossimo anno sarà ancora povero di grosse novità. Ad eccezione del restyling di Giulia e Stelvio, non ci aspettiamo altre buone nuove.
Anzi, Alfa Romeo perderà un altro pezzo importante della sua gamma. All’inizio del prossimo anno e dopo quasi 11 anni di onorata carriera, sarà interrotta la produzione dell’Alfa Romeo Giulietta. Lo stabilimento di Cassino (Piedimonte San Germano per correttezza) punterà solamente alle vetture premium. Oltre a Giulia e Stelvio, che dovrebbero riprendersi nelle vendite dopo il restyling, arriverà anche il nuovo suv di Maserati che proprio a Cassino sarà prodotto.
Con l’addio alla Giulietta, Alfa Romeo lascerà scoperto il segmento C, un segmento strategico per le case automobilistiche. Perché questa scelta? Il prodotto Alfa Romeo Giulietta è ormai troppo vecchio. Un’auto concepita oltre 10 anni fa e che vorrebbe competere con la Volkswagen Golf, non ha possibilità di successo senza una strategia di rinnovamento costante. E questo lo dimostrano le vendite che, nonostante il restyling del 2019 (seguito a quelli di 2013 e 2016) vedono la Giulietta in caduta libera. Ormai continuare a produrre questo modello sta rappresentando più un costo che un ricavo.
Facendo un confronto con la regina del segmento, la Golf, vediamo che quando la Giulietta ha fatto il suo debutto, Volkswagen proponeva la Golf 6. Ora che la Giulietta è a fine carriera sta per uscire la Golf 8. Una generazione contro tre. Questo dovrebbe far riflettere il Gruppo FCA, spesso troppo in affanno nel tenere aggiornati e recenti i propri modelli.
Alfa Romeo abbandonerà dunque il segmento C. Lo rioccuperà nel 2021, non con una nuova generazione di Giulietta, ma con il suv Tonale. Il passaggio da berlina a suv in questo periodo potrebbe essere vantaggioso, anche se siamo convinti che un marchio generalista come Alfa Romeo non dovrebbe tralasciare le auto di segmento C convenzionali. Vi immaginate una Mercedes con la sola GLA, ma senza la classe A? Noi no.
Inoltre il suv Tonale, a quanto pare, si posizionerà in un segmento premium, ben più in alto della Giulietta. Sarà facile sfondare in questa “selva oscura” popolata dalle insidiosissime avversarie tedesche? E poi, se Alfa Romeo costruirà la Tonale a Pomigliano, avendo già la piattaforma, perché non progettare anche una berlina sulla stessa base? Alfa Romeo si sta dimostrando troppo attendista. Per fare volumi di vendite bisogna avere strategie di marketing ben consolidate e soprattutto osare, lanciando con costanza nuovi prodotti, senza lasciare scoperte grosse fette di mercato.
Stando alle notizie di oggi, se mai arriverà una nuova Giulietta, questa non si vedrà prima di fine 2022. Siamo tornati alla stessa storia dello scorso anno quando Punto e Mito sono uscite di produzione ed hanno lasciato il segmento B scoperto, con una successiva crisi dei due marchi. Insomma sembra proprio che la lezione non sia stata assimilata. Peccato, in questo modo l’auto italiana perderà ulteriori consensi.
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