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Auto

Novità Alfa Romeo: i 10 modelli che avremmo voluto entro il 2020

Il marchio Alfa Romeo, secondo gli ottimi propositi di FCA, doveva arrivare già nel 2018 a vendere 400 mila vetture. I risultati sono stati ben diversi, con meno di 200 mila immatricolazioni lo scorso anno. Il dato di maggior rilievo è, però, la situazione peggiore che si sta creando nel 2019 rispetto a quanto fatto dalla Casa di Arese nello scorso anno.

I presupposti di 4-5 anni fa erano quelli di far tornare grande il marchio Alfa Romeo. Marchio che secondo i piani sarebbe dovuto andare ad infastidire i colossi premium, prime tra tutte le tedesche Audi, BMW e Mercedes. L’obiettivo di vendere 400 mila auto nel 2018 è stato brutalmente mancato. Proprio lo scorso anno sono stati rivisti i piani di Alfa Romeo, secondo i quali il medesimo obiettivo è ora stato posticipato al 2022.

Rimane ancora molta strada da fare visto che il 2019 si concluderà con le vendite che, se si chiuderà bene l’anno, arriveranno a quota 120 mila unità commercializzate. A meno di tre anni dalla meta sembra difficile poter più che triplicare le vendite, visto che anche nel 2020 le novità a livello di nuovi modelli IN COMMERCIO saranno assenti. Vediamo di seguito quali novità ci saremmo aspettati nel quinquennio che va dal 2015 (anno di nascita della Giulia) ed il 2020 e che purtroppo sono caduti nel dimenticatoio. Inseriamo di seguito anche i link Youtube dai quali abbiamo preso le immagini.

Alfa Romeo Mito 2018: il modello è stato messo fuori commercio nell’estate 2018, senza un’erede che prendesse il suo posto. Le vendite della segmento B erano già da tempo in calo e ci sarebbe voluto un nuovo prodotto già tra il 2016 ed il 2017. Alfa Romeo ha abbandonato questo segmento strategico e le vendite ovviamente sono calate. Ecco come potrebbe essere stata una nuova vettura compatta della Casa del Biscione:

Alfa Romeo B-suv: in anni come questi dove i suv stanno spopolando, perchè oltre alla Mito non rilanciare il marchio con un suv di segmento B? Dopo tutto la piattaforma in FCA c’è già Quello che mancano sono i soldi e le strategie di marketing. Un’auto del genere avrebbe totalizzato senza particolari problemi almeno 50-60 mila unità commercializzate ogni anno stando molto bassi con le stime. Ma il progetto, più volte paventato è stato brutalmente bocciato. L’auto sarebbe dovuta arrivare in sostituzione della Mito già nel 2018. Ecco come sarebbe potuta essere:

Nuova Alfa Romeo Giulietta 2020: l’attuale modello andrà in pensione all’inizio del 2020. Non ci sarà una sostituta per almeno due o tre anni. Il segmento C tradizionale (non parliamo di C-suv) rimarrà dunque vuoto come è stato fatto per quello B. Perchè abbandonare questa fascia di mercato? Perchè non puntare ad una nuova auto media dal design inimitabile e dall’appeal sportivo? Vi immaginereste la Volkswagen senza la Golf in gamma? Purtroppo anche qui Alfa Romeo secondo noi perderà consensi.

Alfa Romeo Giulia sw: con il lancio dell’Alfa Romeo Giulia ci eravamo illusi che il segmento D venisse popolato con una vettura dalle molteplici carrozzerie. Volevamo da subito la tre porte (che forse arriverà nel 2021), ma soprattutto la Giulia sw. Le avversarie tedesche come l’Audi A4, la BMW Serie 3 e la Mercedes Classe C totalizzano più vendite con la loro variante famigliare che con quella sedan a tre volumi. Perchè non seguire la retta via tracciata dalle avversarie? La piattaforma c’era, l’ottimo design pure. Il progetto è stato brutalmente cassato già nel 2017. Altra occasione persa.

Alfa Romeo Alfetta: dopo la Giulia ci si attendeva già entro il 2017 una berlina di maggiori dimensioni (attorno ai 480 cm di lunghezza) per contrastare Audi A6, BMW Serie 5 e Mercedes Classe E. L’auto si sarebbe dovuta chiamare Alfetta. Il progetto doveva basarsi sulla Maserati Ghibli. Nulla è stato portato avanti, visti i consensi troppo bassi della versione Maserati e con la volontà e la consapevolezza che il lancio sella Stelvio avrebbe sicuramente fatto meglio in termini di vendite. Crediamo che comunque se si vuole entrare nel settore delle vetture premium, il segmento E non debba rimanere scoperto.

Photo Credits | Marco Renna

Alfa Romeo maxi suv: anche in questo caso sembrava che il progetto di una berlina di grandi dimensioni come l’Alfetta fosse stato messo da parte in vista di un grande suv che doveva nascere al di sopra della Stelvio. Forse questo progetto non è stato definitivamente abbandonato, ma di certo non vedremo questa vettura entro il prossimo anno. Se ne parlerà non prima del 2022-2023.

Photo Credits | Pagina Facebook “Laco Design”

Alfa Romeo 6C. Nel piano industriale del 2018 si parlava di una supercar con addirittura 800-850 CV che sarebbe dovuta arrivare entro il 2020. Il nome destinato alla vettura doveva essere Alfa Romeo 6C. La sportiva doveva essere ibrida con un motore a benzina da oltre 600 CV più altri 20-250 dati da un’unità elettrica. Da oltre un anno non se ne parla più e sembra che anche quest’auto, troppo poco redditizia a livello di vendite, sia stata definitivamente cancellata dai piani futuri. In ogni caso se l’auto arriverà, non lo farà prima del 2024.

Alfa Romeo Tonale. Questo sarà molto probabilmente l’unico vero modello che vedremo entro la fine del 2020. Le vendite sono, però, state posticipate ad inizio 2021.

Alfa Romeo Giulia DTM. Con ‘arrivo della Giulia in tanti si aspettavano un massiccio ritorno della Casa ne mondo delle corse. In molti avrebbero voluto che Alfa Romeo ritornasse nel campionato tedesco di turismo DTM come già era stato fatto negli anni ’90 con la temibilissima 155 V6 TI. In rete sono comparsi diversi bozzetti, ma niente di più. Il progetto è rimasto un’utopia e non si è mai concretizzato. Una Giulia da corsa ufficiale non verrà mai realizzata.

Alfa Romeo F1: viste le vendite in calo nel 2019, quello del 2020 potrebbe essere l’ultimo anno del nome Alfa Romeo in Formula 1. I 40-50 milioni di euro annui che il marchio di Arese sta sborsando ad oggi per supportare il team Sauber, dando di fatto il proprio nome in prestito, stanno diventando troppi visto il tornaconto che sembra non esserci. La volontà di creare un team proprio ad oggi sembra impossibile.

Giuliano Belfiore