La gamma di prodotti Alfa Romeo presentata in giugno del 2018 è stata ben ridimensionata. La prima vittima di questo taglio sarà la Giulietta che dopo anni di servizio, senza aver subito importanti aggiornamenti, andrà definitivamente in pensione. Gli altri due progetti che non saranno sviluppati saranno la GTV e la 8C. Due vetture che non avrebbero portato il rilancio in chiave vendite del marchio ma bensì donato nuovamente quel fascino esclusivo e di qualità al Biscione. Si sono perse anche le versioni a passo lungo della Giulia, probabilmente denominata Alfetta, e della Stelvio.
Un’altra mancanza sarà l’assenza di veicoli completamente elettrici ma si troveranno solo vetture ibride (mild-hybrid Giulia e Stelvio nel 2020); successivamente plug-in e mild hybrid per la Tonale nel 2021. Addio anche all’E-suv che doveva essere basato sulla Maserati Levante.
La Tonale sarà presentata al lancio con differenti motorizzazioni partendo da una potenza minima di 120 CV. Arriverà anche una versione Quadrifoglio del Suv compatto e sarà probabilmente ibrida e in grado di sviluppare 350 CV. La potenza deriverà dalla somma dei diversi propulsori e potrebbe essere coperta per 280 CV dal 2.0 turbo e i restanti dagli ausili elettrici che garantiranno almeno 70 CV.
L’ultima vettura in programma è un Suv ancora più compatto denominato B-UV che dovrebbe poi chiamarsi Brennero. L’auto è prevista per il 2022. Per sviluppare quest’auto in FCA potrebbero impiegare una piattaforma che avranno già in casa, ovvero quella dulla nuova generazione della Fiat 500X. Oltre alla piattaforma, adeguatamente modificata, potrebbe impiegare anche motori Firefly con potenze da 100 CV in su. Inoltre potrebbero esserci, con buona probabilità, versione ibride e forse elettriche.
Con questo ridimensionamento delle ambizioni probabilmente vedremo ancora un’Alfa Romeo in perdita per qualche anno a causa del listino ridotto. La soluzione appare ulteriormente controproducente se si analizzano i dati delle vendite. Durante l’anno corrente le vendite si aggirano intorno alle 100 mila unità e se l’obiettivo è quello di arrivare a 400 mila entro il 2022, una riduzione dell’offerta non sarà d’aiuto. Il prossimo anno potrebbe essere il più duro, per la mancanza di novità. L’incremento alle vendite dovrebbe essere dato dalla messa in produzione della Tonale, almeno sulla carta.
Infine bisognerà seguire gli sviluppi del recentissimo accordo tra FCA e PSA e se questo, nel tempo, porterà ancora una volta delle modifiche al programma del Biscione.
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