I limiti di velocità vengono stabiliti dal codice della strada, ma poi possono essere cambiati dagli enti locali in base ad alcune esigenze specifiche.
In pochi lo sanno, ma in alcuni casi, le multe per velocità ridotta possono essere considerate non valide e quindi nulle.
Le multe in linea generale riguardano tutti coloro che non rispettano i limiti stabiliti dal Codice della Strada.
Limiti di velocità in Italia, quali sono e quando possono essere modificati
Facciamo un ripasso dei limiti imposti nelle strade italiane. Nei percorsi urbani il limite oltre il quale non è consentito spingersi è di 50 km/h. Nelle strade urbane di scorrimento è di 70 km/h, nelle strade extraurbane secondarie invece è di 90 km/h. Per concludere nelle strade extraurbane principali è di 110 km/h e nelle autostrade di 130 km/h.
Ad ogni modo bisogna sempre dare un’occhiata alla segnaletica stradale, perché in alcuni casi potrebbe indicare dei limiti ancora più stringenti stabiliti dagli enti.
Gli enti come Comuni e Province possono apportare modifiche ai limiti di velocità, sia diminuirli che aumentarli ma devono rispettare delle regole ben precise.
Per esempio le caratteristiche della carreggiata devono consentire il tutto. Poi devono essere presenti dei cartelli per tutto il tratto interessato pronti ad indicare la soglia oltre la quale non bisogna spingersi.
Un comune che deve eseguire dei lavori, deve posizionare dei cartelli che informano che tutti quanti coloro che circolano su quella strada, hanno l’obbligo di adottare una velocità ridotta a causa della presenza del cantiere.
Ecco quando una multa è considerata nulla e quindi non va pagata
I limiti devono sempre essere riportati a quelli previsti dal Codice appena ogni cosa torna alla normalità.
Se non è presente il cartello che indica la modifica del limite di velocità, in caso di multa questa risulta essere nulla. Lo dice anche la Cassazione con la sentenza n. 36412/2021.
La Suprema Corte afferma che una multa per essere valida deve riportare il provvedimento mediante il quale l’amministrazione ha autorizzato quelle modifiche. Di conseguenza, ne conviene che il cartello da solo non basta, serve che sia citato anche il provvedimento.
Nella legge tra l’altro, bisognerebbe inserire anche che i limiti di velocità quindi i cartelli, su una strada a doppia carreggiata, per esempio lungo le autostrade, o le superstrade, dovrebbero essere installati anche a sinistra, sullo spartitraffico.
Il motivo è semplice, in caso di sorpasso, in modo particolare nel caso dei mezzi pesanti, i cartelli posizionati soltanto a destra ai margini della strada potrebbero non essere visibili.