Nel mercato esistono talmente tante tipologie di motori elettrici che sarebbe impossibile descrivere il funzionamento di ciascuno in un solo articolo. Per questo motivo analizzeremo il motore asincrono trifase, che è la tipologia comunemente utilizzata da Tesla, la casa automobilistica che domina il mercato dell’elettrico da anni.
Esso è costituito da una parte fissa detta statore e da una parte mobile detta rotore. Lo statore è formato da un pacco di lamierini aventi forma circolare e dotati di scanalature nelle quali passano i fili di rame dell’avvolgimento statorico.
Il rotore invece può essere avvolto o a gabbia di scoiattolo e al suo interno presenta un foro per il passaggio dell’albero di rotazione. Tra rotore e statore c’è un piccolo spazio di pochi millimetri, detto traferro, che serve a consentire il libero scorrimento del rotore. Le bobine invece sono sfasate di 120° tra loro e su di esse sono avvolti gli avvolgimenti di statore.
Ora conosciamo le parti principali che compongono un motore asincrono, ma prima di spiegarne il funzionamento è opportuno avere ben chiaro il concetto di scorrimento. Bisogna infatti sapere che la velocità di rotazione del campo di statore è direttamente proporzionale alla frequenza (f) delle corrente secondo la relazione:
Il rotore è però soggetto ad un carico resistente per cui la sua velocità di rotazione nr sarà sempre inferiore rispetto a quella del campo magnetico di statore.
Si genera così uno scorrimento
che in genere si aggira intorno al 3-6%.
Questo scorrimento fa sì che il rotore risenta di una variazione del flusso, condizione senza la quale il motore non produrrebbe alcuna coppia.
Ma come funziona precisamente?
- La corrente alternata che scorre nell’avvolgimento statorico genera un campo magnetico rotante, detto di statore, che ruota nello spazio con la stessa frequenza della corrente di alimentazione.
- Il rotore, dato che gira più lentamente del campo magnetico rotante per via del fenomeno dello scorrimento, risente di una variazione del flusso concatenato.
- Queste variazione del flusso genera delle correnti indotte nel rotore (legge di Faraday).
- Le correnti indotte a loro volta creano un campo magnetico rotorico che per la legge di Lenz si oppone alla variazione di flusso.
- Questa interazione tra campo statorico e campo rotorico genera una coppia sull’avvolgimento statorico che mette in rotazione il rotore.
Abbiamo quindi una macchina che è in grado di convertire l’energia elettrica in energia meccanica in maniera molto efficiente. Nelle migliori condizioni un motore asincrono può raggiungere un rendimento fino al 97% contro un 30/40% di un tradizionale motore a combustione.
Di questi aspetti parleremo però più in dettaglio nel prossimo articolo dove faremo un confronto tra motore termico ed elettrico, analizzando pregi e difetti di ciascuno.