Nel Mondiale MotoGP 2023 Yamaha dovrà convivere con una situazione ancora più critica. Come uscirne?
Dopo l’anno di gloria, Fabio Quartararo e Yamaha hanno dovuto cedere lo scettro al binomio Bagnaia-Ducati. Un momento storico per casa e pilota italiani, una situazione mai vista in MotoGP. Il pilota francese e la casa dei tre diapason contano di rifarsi già nel 2023, ma non sarà davvero semplice. Ci sono tantissimi ostacoli lungo la strada del ritorno alla vittoria e non si tratta solamente degli otto bolidi rossi presenti nella categoria. La stessa situazione attuale all’interno del team Yamaha non invita all’ottimismo. L’anno prossimo poi il costruttore giapponese toccherà un record negativo mai visto prima in MotoGP e che s’è verificato una sola volta nell’attuale classe regina.
Torniamo indietro nel tempo, meglio detto all’era della storica 500cc. Il debutto di Yamaha in questa categoria è avvenuto nei primi anni ’70, da subito con un gran numero di moto e quindi di piloti legati al marchio. Una sola volta ci sono state due sole moto in azione nella categoria, un caso rimasto unico nella mitica mezzo litro. È il 1995 e Yamaha schiera solamente Luca Cadalora e Norifumi Abe, in pista con i colori della squadra di un altro grande, Kenny Roberts. Gli unici due a disputare tutto l’anno con una moto interamente della casa dei diapason! Le altre sono ROC Yamaha o Harris Yamaha, ovvero telai di altri costruttori con solamente il motore della casa di Iwata. Che aveva prontamente rimediato dall’anno successivo, evitando quindi il ripetersi della medesima situazione. Fino al 2023… L’anno prossimo infatti Yamaha avrà solamente due piloti in MotoGP, Fabio Quartararo e Franco Morbidelli. Il team satellite RNF infatti è passato ad Aprilia… È un primo caso per Yamaha nell’attuale classe regina, un record negativo nonché una situazione preoccupante.
Yamaha non si troverà sicuramente in una situazione di vantaggio. Suzuki se n’è andata, tutti gli altri costruttori hanno almeno quattro moto. Le difficoltà si sono già viste chiaramente quest’anno, avere meno M1 in azione vuol dire raccogliere molti meno dati rispetto a quelli che avranno gli altri. Con i problemi attuali di motore, tornati dopo l’ultimo test a Valencia, non è davvero la migliore delle notizie… E se anche il suo ex campione Valentino Rossi ha detto no per il suo team VR46, si capisce come la situazione sia davvero critica. Fabio Quartararo può riprovare a fare il miracolo, ma contro le Desmosedici diventa sempre più dura.