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MotoGP

MotoGP, Yamaha ammissione amara: “Si vedrà nel 2024”

Il team manager Yamaha, Massimo Meregalli, rivela un particolare inatteso alla vigilia del nuovo campionato del mondo di MotoGP.

La Yamaha M1 di Franco Morbidelli – Motori.News

Chiusa la presentazione della nuova Yamaha M1 di Franco Morbidelli e Fabio Quartararo, si attende il primo test Irta del 2023 in programma dal 10 al 12 febbraio in Malesia. Sarà allora che vedremo in azione la nuova moto della Casa di Iwata e capiremo i progressi compiuti durante la pausa invernale. Da tempo l’indice è puntato sul motore 4 cilindri in linea, sulla necessità di maggiore velocità di punta e accelerazione. Motivo per cui hanno puntato molto su un ingegnere italiano e il suo staff.

Luca Marmorini, ex ingegnere Ferrari F1 e Toyota, è al lavoro sul propulsore della Yamaha M1 da un anno. In molti si attendono grandi sviluppi già nella prossima stagione MotoGP, ma il team manager Massimo Meregalli, in una intervista rilasciata a ‘La Gazzetta dello Sport’, frena sugli entusiasmi. I progressi importanti richiedono tempo in una categoria al limite come questa e i frutti del suo lavoro non si vedranno prima del 2024.

Yamaha 2023: rebus motore e Morbidelli

Franco Morbidelli – Motori.News

D’altronde il motore non è l’unica area da migliorare, ogni anno servono nuovi sviluppi in ogni settore, dall’aerodinamica alla ciclistica. La Yamaha M1 aveva un punto di forza che ha perso: la percorrenza in curva, in particolare l’inserimento, dove molto ha sofferto Franco Morbidelli nel 2022. La velocità massima sicuramente progredirà con la prossima edizione, ma il team manager ‘Maio’ Meregalli ammette: “Il frutto della collaborazione con Marmorini si vedrà nel 2024. Il motore di quest’anno deriva da quello del 2021 e 2022, lui si sta concentrando sul prossimo“.

Nonostante tutto nei test di Jerez e Misano la M1 aveva dato ottimi riscontri sul motore 2023, ma nell’ultimo test al Ricardo Tormo di Valencia qualcosa non ha funzionato, destando qualche preoccupazione a Fabio Quartararo. Il manager italiano chiarisce cosa è accaduto: “Abbiamo provato troppe cose assieme o nell’ordine sbagliato, e quello che il motore dava, lo toglieva qualcos’altro. Fortunatamente è successo a Valencia e abbiamo potuto rimediare, se fosse accaduto a Sepang sarebbe stato peggio“.

Non solo problemi di motore ed evoluzione della moto. L’altro grande dubbio si chiama Franco Morbidelli. Le sue prestazioni (19° posto finale) sono troppo distanti da quelle del vicecampione francese, ha avuto troppi problemi ad adattarsi alle modifiche della Yamaha e il suo contratto è in scadenza a dicembre. Nel 2020 ha quasi sfiorato il titolo mondiale e dimostrato di avere tanto talento. Ma serve uno step mentale: “Si è impuntato per far fare alla moto le cose che faceva nel 2020, quindi strade sbagliate. Ma lui è uno testardo, in senso buono… Non l’ho mai visto distrutto psicologicamente“.

Luigi Ciamburro