Per Maverick Vinales inizia una stagione MotoGP di “adattamento” con Aprilia. Il titolo mondiale è un obiettivo da escludere al momento.
Maverick Vinales aveva bisogno di un cambiamento dopo cinque stagioni in MotoGP con Yamaha. L’ambiente era diventato pressante per il pilota di Roses, che non ha esitato a passare in Aprilia a campionato in corso. Anche a costo di rinunciare ad un bel gruzzolo di milioni. Un passo indietro per farne dieci avanti: così definisce la nuova avventura con la Casa di Noale, anche se raggiungere il titolo mondiale non sarà impresa facile. “E’ un progetto che parte dal basso e si possono fare cose belle, come quando ero alla Suzuki“.
Nei test invernali ha sfruttato ogni singola giornata a disposizione per familiarizzare con la RS-GP22. Restano da limare quei decimi finali sempre difficili da abbattere. “E’ più una questione di fiducia, comprensione della moto, sapere dove impostare il tempo”, spiega all’agenzia EFE. Rispetto alla Yamaha YZR-M1 tutto è molto diverso: motore (dal quattro cilindri in linea al V4), telaio, elettronica: “Tutto funziona diversamente. Devo ancora abituarmi e continuare a fare chilometri“.
Il realismo di Maverick Vinales
Nel box potrà contare sull’amico-rivale Aleix Espargarò, che tanto ha spinto su Massimo Rivola per portarlo in Aprilia. Per entrambi sarà una stagione MotoGP di adattamento, ma non senza togliersi qualche soddisfazione. Dopo il podio di Silverstone 2021 il costruttore veneto si aspetta altri traguardi importanti. E magari la prima vittoria. “Al momento non mi pongo obiettivi. Ovviamente se lavoro bene i risultati arriveranno. Non mi sento a mio agio, non sono al cento per cento, ma sono tranquillo: anche se non mi sento perfettamente in sintonia siamo vicini“.
Bisogna fare anche i conti con la concorrenza sempre più agguerrita. Nei test invernali si è rivisto Marc Marquez in sella alla Honda, Ducati restano le moto da battere, Fabio Quartararo è sempre lì davanti nonostante le insoddisfazioni sul nuovo motore. Se ad inizio stagione 2021 Maverick Vinales era tra i favoriti, stavolta sembra essere un passo indietro. “Non è sicuramente una moto che adesso può stare davanti, ma penso che lo sarà in futuro. E’ un passo indietro per farne dieci in avanti, ne sono certo“.
In caso di vittoria sarebbe il primo nella storia della MotoGP ad aver vinto almeno un GP con tre costruttori diversi, dopo i trionfi con Suzuki e Yamaha. A fine campionato sarà felice solo se avrà raggiunto un obiettivo su tutti: creare un buon ambiente e una squadra solida e forte. Impresa non riuscita dopo tante stagioni con la Casa di Iwata. E ovviamente rinnovare il contratto con Aprilia: “Sto molto bene qui in Aprilia e si possono fare cose belle. Non ho nessuna fretta di decidere sul futuro“.