Ducati lavora su un telaio evoluzione della futura Desmosedici GP. Pecco Bagnaia svela pro e contro e la differenza con Yamaha.
Pecco Bagnaia lascia Misano dopo il test di Misano e porta a casa una vittoria, o meglio, la quarta consecutiva, la sesta in questa stagione MotoGP. Ma anche buone informazioni in vista del prossimo anno, con gli ingegneri di Borgo Panigale che stanno lavorando al momento su dettagli di aerodinamica, un dispositivo sulla leva della frizione e, soprattutto, sul nuovo telaio evoluzione. Infatti dal 2020 la Desmosedici GP monta sempre lo stesso telaio, ma ora il progetto ha raggiunto il suo limite.
Il prossimo step della Ducati sarà quello di migliorare la velocità in percorrenza di curva, senza perdere in altre aree. “Stiamo lavorando nella direzione opposta rispetto alla Yamaha“, ha chiarito Pecco Bagnaia al termine del test di Misano. “Stiamo cercando di trovare un po’ di velocità in curva così da poter avere una moto che chiuda di più la linea in uscita di curva. Rispetto al 2021 abbiamo perso un po’ di velocità assoluta per guadagnare più velocità in curva. Ci stiamo lavorando e ci stiamo muovendo in quella direzione“.
Il nuovo telaio Ducati e non solo…
In casa Yamaha si lavora, invece, sulla velocità di punta, una pressante richiesta da parte di Fabio Quartararo sin dalla passata stagione. “La velocità di punta è sicuramente importante, ma non è la priorità“, ha sottolineato il piemontese della Ducati. La YZR-M1 è più agile nei cambi di direzione, cosa che la Desmosedici GP sta cercando di acquisire attraverso il nuovo telaio. “Con una velocità di punta superiore potresti perdere un po’ di stabilità e maneggevolezza. Penso che al momento (noi e Yamaha, ndr) abbiamo solo due modi di pensare diversi“.
In questa fase di stagione i tecnici di Borgo Panigale sono concentrati solo sul telaio, successivamente arriverà anche una nuova specifica di motore per la stagione 2023. Da sempre la velocità massima è un pallino di Gigi Dall’Igna che di certo vorrà fare qualcosa anche in tale direzione. “Anche se perdiamo un po’ di velocità sui rettilinei, preferiamo avere una moto più stabile e agile“, ha aggiunto Bagnaia.
Ma la curiosità degli osservatori più attenti è ricaduta sul dispositivo presente sulla leva della frizione. Secondo le prime indiscrezioni dovrebbe aiutare in partenza, una fase di gara che sta diventando cruciale per l’ascesa sul podio. Ma per Pecco Bagnaia non sembra particolarmente attraente: “Io preferisco la versione standard“.