Valentino Rossi ha lasciato la MotoGP alla fine della stagione 2021. La sua assenza nel paddock inizia a farsi sentire?
Per alcuni l’introduzione delle gare Sprint in MotoGP è un modo per rimediare all’impatto negativo scaturito dall’addio di Valentino Rossi alle corse. Difficile imputare il quasi flop nella vendita dei biglietti al Mugello solo per la sua assenza, il prossimo week-end di Misano sarà un banco di prova importante per il tifo italiano, che potrebbe rischiare di vedersi ridurre da due a uno il numero dei GP.
Nel GP di San Marino e della Riviera di Rimini in programma dal 2 al 4 settembre non sarà presente neppure come ospite Valentino Rossi, impegnato sul circuito tedesco di Hockenheim per un’altra tappa del GT WCE al volante della sua Audi R8 GT3. Ancora non gli è riuscito l’assalto al podio, ma comunque resta il successo mediatico per una categoria che fino allo scorso anno era di nicchia e ora si ritrova ad essere trasmessa anche sui canali Sky Sport.
MotoGP avanti anche senza Valentino Rossi
Non si può discutere sul fatto che Valentino Rossi sia ormai un marchio di livello internazionale. In 26 anni di carriera non solo ha saputo macinare risultati e titoli mondiali, premi, record e riconoscimenti di ogni grado, ma ha anche saputo investire sulla sua immagine, sul Ranch di Tavullia, sul merchandising, sulla VR46 Riders Academy che sta portando tanti talenti italiani in classe regina. Eppure la sua assenza è ancora palpabile, come dimostrano i colori gialli sempre presenti sugli spalti di tutto il mondo.
Gli organizzatori ammettono che il consenso di pubblico è in calo, come conferma l’annuncio delle gare Sprint fatto al Red Bull Ring per tentare di invertire il trend. Ma non ritiene che la fuga di fan sia da imputare all’addio di Valentino Rossi. Il CEO dell’International Race Teams’ Association (IRTA) Mike Trimby in un’intervista alla BBC ritorna su questo argomento: “Tutti dicono che senza Valentino questo sport morirebbe. Non è vero. L’effetto della partenza di Valentino è più percepito che reale“.
Il crollo nella vendita dei biglietti del GP d’Italia sarebbe da imputare solo ad una cattiva gestione nell’organizzare l’evento. “C’è stato un calo in Italia, ma non aveva nulla a che fare con Valentino, aveva a che fare con i promotori che facevano salire i prezzi fino al doppio rispetto al necessario“. Nella storia del Motomondiale non è certo la prima volta che si ritira una stella, ma la differenza sta nel fatto che il campione di Tavullia è cresciuto nel boom dei mezzi di comunicazione, da quando esisteva la carta stampa fino ai più moderni e tecnologici strumenti, il web su tutti. Mike Trimby invita ad avere fiducia: “Nasceranno sempre nuovi eroi e faranno andare avanti lo sport“.