Se lo chiedono tutti: ma perché il team VR46 dovrebbe lasciare Ducati per Yamaha?

Il team VR46 legato a Ducati, ma “corteggiato” da Yamaha in ottica futura. Un matrimonio però che appare improbabile.

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VR46 e Ducati, binomio vincente – MotoriNews

Tra le tante ipotesi di mercato, più o meno fantasiose, ce n’è una in particolare che tiene banco da tempo. Sono arrivate numerose smentite dalle parti, ma l’argomento continua a tornare fuori e quindi a creare discussioni in tal senso. Si tratta del team VR46 in MotoGP, legato a Ducati ma che si associa comunque a Yamaha. C’è un bel po’ di romanticismo in questo abbinamento, ricordando i trascorsi vincenti con Valentino Rossi. La domanda che ci si pone però è questa: perché mai, guardando la situazione attuale, VR46 dovrebbe voler cambiare una Ducati con una Yamaha?

Dolci ricordi di un tempo

Il passato certamente è un periodo molto piacevole per Yamaha. Con Valentino Rossi in particolare ha ritrovato quella spinta vincente che mancava nella classe regina. C’è stato anche il periodo del duello, con tanto di muro nel box, tra il Dottore e Jorge Lorenzo. Aria pesantissima nel box, parole al veleno tra i due e scazzottate senza tregua in pista, ma a livello di risultati è stato un momento gioioso per Yamaha. È proprio questo il marchio con cui VR46 ha concluso la sua gloriosa carriera nel Motomondiale, a dimostrazione appunto di un legame solidissimo tra le parti. Ora VR46 è diventato il nome della squadra che corre in pianta stabile nel Campionato del Mondo, anche se attualmente solo in MotoGP dopo aver chiuso i capitoli Moto3 e Moto2. La storia però non è più quella, visto che il team è legato a Ducati.

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VR46 e Yamaha, dolci ricordi – MotoriNews

VR46-Yamaha, il romanticismo non basta

Il titoletto parla chiaro. Un confronto tra le due moto al momento attuale è abbastanza impietoso. La Desmosedici è ormai diventata la moto dei sogni nella categoria MotoGP. La M1 invece continua a mostrare svariate difficoltà, nonostante le pezze che sta provando a metterci Fabio Quartararo. Il podio ottenuto ad Austin è una boccata d’ossigeno, ma piccola. Ducati è sempre più padrona della MotoGP, anzi è con quella moto che Marco Bezzecchi, pilota appunto VR46, ha conquistato in Argentina una storica vittoria per sé, per il team ed anche per la Rossa. A Yamaha serve un team satellite dopo aver perso RNF, ma deve avere anche qualcosa di buono da offrire. Il romanticismo dei tempi passati non è sufficiente a convincere VR46, al momento attuale la M1 non è davvero la moto migliore del lotto.

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