Botta e risposta tra Ducati e Aprilia alla vigilia della stagione MotoGP 2023. I due costruttori italiani sono i principali contendenti alla vittoria del titolo mondiale.
Paolo Ciabatti, d.s. Ducati Corse, ribatte a Massimo Rivola, a.d. Aprilia Racing: il dibattito sui team clienti s’infiamma a pochi giorni dal via del Motomondiale 2023.
Il campionato 2023 di MotoGP sta per prendere il via da Portimao, dopo i test invernali Ducati si riconferma la grande favorita, i connazionali dell’Aprilia potrebbero essere gli antagonisti. Aleix Espargaro e Maverick Vinales hanno sfoggiato un buon ritmo sia sul giro secco che sul passo gara, grazie anche agli ultimi aggiornamenti del pacchetto aerodinamico che dimostrano quanto abbia investito su questo settore la Casa di Noale.
Per la prima volta nella storia della MotoGP, il costruttore veneto potrà fare affidamento su quattro prototipi in griglia, grazie all’ingresso nei propri ranghi della squadra satellite RNF diretta da Razlan Razali.
Saranno quattro le RS-GP in pista, due con specifiche factory e due moto 2022, ma la supremazia della Ducati è anche numerica. Infatti la Casa di Borgo Panigale può contare ben otto Desmosedici GP, grazie al recente ingresso dallo scorso anno dei team Gresini Racing e Mooney VR46 Racing Team.
La Yamaha, invece, conterà soltanto le due YZR-M1 di Fabio Quartararo e Franco Morbidelli.
Da tempo Aprilia lamenta l’elevato numero di Ducati nella classe regina e chiede un regolamento più serrato per il futuro, che faccia in modo da limitare il numero di team clienti per ogni Casa. In un Mondiale che conterà 22 piloti, oltre un terzo saranno marchiate Ducati. Alle dichiarazioni critiche dell’a.d. Massimo Rivola è arrivata la pronta risposta di Paolo Ciabatti, d.s. Ducati Corse, sulle colonne di Speedweek.com.
“Ho rispetto delle opinioni altri… Capisco la posizione di Rivola, ma gli altri costruttori sono disposti a noleggiare moto competitive ad un prezzo altrettanto competitivo? Ho sentito che i costi di leasing di alcuni produttori sono molto più alti di quelli proposti da Ducati“.
Un botta e risposta a distanza che infiamma l’inizio del campionato a pochi giorni dal via. Paolo Ciabatti si dice anche contrario a fissare un limite al numero di team, di conseguenza costringendo le squadre a legarsi ad un marchio piuttosto che ad un altro, anche a costo di pagare prezzi di leasing superiori.
Una tendenza che andrebbe sicuramente contro la politica del contenimento dei costi sbandierata da tutti i produttori. “Non so se sarebbe giusto costringere un team MotoGP a passare a un’altra Casa“. Sicuramente dal 2025 la Casa emiliana dovrà cedere un team, con VR46 destinato a passare con la Yamaha, pronta a offrire due moto factory ad un prezzo molto conveniente e, si spera, competitiva almeno quanto la Desmosedici.