Pecco Bagnaia vince la Race of Champions e guarda alla seconda parte del Mondiale MotoGP: l’obiettivo è avvicinarsi a Fabio Quartararo.
Pecco Bagnaia voleva divertirsi ma anche vincere la Race of Champions. Ha fame di risultati durante questa pausa estiva del campionato MotoGP e si è in parte appagato a Misano nel corso del WDW, in sella alla Ducati Panigale V4S con cui ha guadagnato pole position e ha guidato in testa al gruppo negli otto giri dell’evento speciale. Ma adesso non vede l’ora che riprenda il Mondiale, l’appuntamento è fissato per il 7 agosto a Silverstone.
Da subito servirà partire all’attacco, magari approfittando del Long Lap Penalty che Fabio Quartararo dovrà scontare. Il distacco dalla leadership misura 66 lunghezze, i quattro zeri collezionati nella prima parte di stagione fanno sentire tutto il loro peso nella corsa al titolo iridato. Ma la speranza è l’ultima a morire: forte di una Desmosedici GP22 decisamente superiore alla Yamaha M1 il sogno continua.
Nei test invernali e nelle prime gare il team ha dovuto fare i conti con dei problemi di dentatura del nuovo prototipo. Sono servite alcune gare prima di comprendere a fondo il nuovo prototipo. Una volta bilanciata la Ducati è stato Pecco Bagnaia a compiere degli errori personali. “A inizio stagione ci sono stati alti e bassi, qualche sfortuna e i miei errori“, ha detto il piemontese a GQ. “Nella seconda parte della stagione sarà importante trovare continuità“.
In un campionato sempre più al limite sbagliare è facile, ma serve anche compiere uno step mentale, trovare la giusta serenità nel box e fuori. “A volte i social sono un problema“, ha ammesso Pecco Bagnaia. “Purtroppo molte persone noiose passano il tempo a criticare senza avere la minima idea, mi sto allontanando dai social e cerco di non fregarmene di queste cose“.
Le cinque settimane di stop dovranno portare soprattutto ad una nuova dimensione psicologica, perché il potenziale tecnico c’è. Bisogna soltanto sbagliare di meno e sperare in un pizzico di buona sorte. Recuperare 66 punti in 9 Gran Premi non sarà semplice, ma in MotoGP tutto può succedere fino all’ultima gara. Ammesso che ci sarà ancora spazio per l’aritmetica…