Pecco Bagnaia fa tris di vittorie consecutive, ma al Red Bull Ring Fabio Quartararo si piazza 2° e rende la vittoria meno felice.
Quinta vittoria stagionale per Pecco Bagnaia al Red Bull Ring, ma è una gioia contenuta nel box Ducati. Il pilota torinese ha riconfermato di essere il campione di cui il marchio di Borgo Panigale ha bisogno per ritornare alla vittoria del Mondiale, obiettivo centrato solo una volta, nel 2008, ai tempi di Casey Stoner. L’impresa non è semplice perché sulla classifica pesano i quattro “zero” accumulati prima della pausa estiva.
A Bagnaia riesce un’impresa storica: vincere tre Gran Premi consecutivi con la Ducati, finora solo Stoner ci è riuscito con la Rossa. Ma nel mirino dell’azienda non ci sono più numeri o premi di consolazione, come il campionato Costruttori che domina dalla stagione 2020. Gigi Dall’Igna, Davide Tardozzi e gli altri uomini Ducati vogliono il Mondiale piloti. Il trionfo di Pecco in Austria dà sicuramente fiducia, ma il secondo posto di Fabio Quartararo lascia un retrogusto amaro.
Pecco Bagnaia fino all’ultimo respiro
Nessun ordine di squadra era previsto al Red Bull Ring, ma tutti speravano che il gran numero di Desmosedici GP nelle prime file di partenza potesse ostacolare l’ascesa del campione in carica. Invece Enea Bastianini si è dovuto ritirare, Johann Zarco non ha reso come sperato, Jorge Martin è caduto all’ultimo giro, Jack Miller nulla ha potuto contro la M1 di Quartararo. Alla fine Pecco ha rosicato appena 5 punti, a 7 gare dalla fine serve un colpo a sorpresa.
Il vicecampione ha ritrovato fiducia e coerenza, dopo i problemi tecnici delle prime gare, qualche errore personale nelle successive, lo sfortunato episodio in Catalunya in cui è stato atterrato alla partenza da Taka Nakagami. “È chiaro che gli errori a Le Mans e al Sachsenring sono stati gravi – ammette il team manager Davide Tardozzi ad ‘AS’ -. Ma siamo convinti che Pecco possa lottare fino alla fine contro un fuoriclasse come Quartararo, che va chiamato per nome, campione. Fabio ha dimostrato anche in Austria che il numero uno non gli appartiene per caso“.
Su un tracciato sulla carta impervio come quello austriaco, Fabio ha limitato al massimo i danni e per poco non rischiava anche di vincere, se la gara fosse durata qualche giro in più. Le gomme della GP22 di Bagnaia erano ormai ko, nel finale è stato uno stringere i denti davvero rischioso. Il risultato premia la Ducati ma meno la classifica, i piani strategici non sono riusciti: “Il nostro obiettivo era mettere almeno un altro pilota tra Pecco e Fabio. La speranza massima era che sul podio ci fossero tre Ducati“. A dimostrazione che spesso il gioco di squadra non rende i frutti sperati.