Maverick Vinales ha festeggiato il primo podio con Aprilia ad Assen. Unendosi ad un club ristretto in MotoGP.
Il Gran Premio ad Assen è stato un momento di festa per tanti piloti. Uno di questi è Maverick Vinales, che sta affrontando una sfida tutt’altro che semplice. L’improvvisa frattura con Yamaha l’anno scorso, il pronto passaggio in Aprilia, la voglia di tornare in alto. Nella sua ottava stagione in MotoGP il pilota spagnolo appare più sereno e concentrato sul suo obiettivo. Ed in occasione della tappa nei Paesi Bassi è riuscito a conquistare un risultato storico, che davvero pochissime persone hanno ottenuto nell’attuale classe regina del Motomondiale.
Tra Suzuki e Yamaha
Ricordiamo, il suo esordio in MotoGP è avvenuto nel 2015, dopo appena un anno in Moto2 e con l’iride Moto3 2013 in tasca. Un accordo con Suzuki, costruttore al rientro in top class dopo l’addio nel 2011. Maverick Vinales si comporta piuttosto bene: tolti i due ritiri, è sempre in zona punti, due volte 14° e molto più spesso in top ten. Nel 2016 fa gioire Suzuki con una vittoria ed altri tre podi, per poi decidere di virare su Yamaha. Si lega alla casa dei tre diapason fino a metà 2021, quando viene appiedato per malumori sfociati nel “pasticcio” in Stiria. Nel corso degli anni ha messo a referto otto vittorie ed altri 16 podi, ma senza mai riuscire a compiere quel passetto in più che ci si aspettava. Qualcosa a cui deve aver certo pensato lo stesso pilota spagnolo, portando ad un malessere che certo non gli ha fatto bene. La dimostrazione è il citato round 2021 al Red Bull Ring, per il quale in seguito Vinales s’è ripetutamente scusato.
Ci sono riusciti in pochi
L’ultimo podio MotoGP era arrivato esattamente nel GP dei Paesi Bassi. Un secondo posto ottenuto prima del divorzio da Yamaha. Maverick Vinales è ripartito da zero con una RS-GP diversissima dalla M1 guidata per tanti anni. E proprio ad Assen è arrivato il primo risultato di peso, il primo podio con Aprilia! Podi MotoGP con tre case diverse, ci sono riusciti davvero in pochi. Il brasiliano Alex Barros, che ce l’ha fatta con Honda, Yamaha e Ducati, segue Loris Capirossi con Honda-Ducati-Suzuki. C’è poi Marco Melandri con Yamaha-Honda-Kawasaki, procediamo con Valentino Rossi ed Andrea Dovizioso, entrambi a podio con Honda-Yamaha-Ducati. Per finire con Cal Crutchlow, a podio con i marchi Yamaha, Ducati e Honda.