MotoGP, lutto nel paddock: muore un meccanico del team Suzuki

Una brutta notizia sconvolge il paddock della MotoGP. Perde la vita uno dei meccanici del team Suzuki Ecstar.

Gran Premio di MotoGP (LaPresse)
Gran Premio di MotoGP – Motori.News

Giornata triste per il paddock della MotoGP all’indomani della gara al Red Bull Ring vinta da Pecco Bagnaia. Sono stati giorni intensi, con annunci a sorpresa e indiscrezioni, cadute e inseguimenti, ma alla fine del Gran Premio arriva una brutta notizia dal box Suzuki. Il Team Suzuki ECSTAR ha riferito questa mattina che uno dei suoi meccanici, Raymond Hughes, è morto dopo aver lottato contro il cancro per diversi anni.

Una stagione davvero triste per il team di Hamamatsu che corre la sua ultima stagione nel campionato di MotoGP, prima del ritiro dalla squadra su decisione dei vertici aziendali che hanno preferito dirottare risorse e investimenti sul reparto automotive, per affrontare la nuova sfida della mobilità elettrica e tenersi al passo con le tecnologie. A stagione in corso un altro brutto episodio si abbate su questo gruppo di lavoro che merita il massimo rispetto da parte di colleghi e tifosi.

Un’altra brutta notizia per il team Suzuki


A rompere il silenzio è un comunicato diramato sui social dal team Suzuki: “Addio Raymond, siamo molto dispiaciuti di averti perso oggi. Facciamo tesoro degli anni che abbiamo passato con te, la tua passione e gentilezza resteranno con noi. Siamo così orgogliosi di tutto ciò che abbiamo ottenuto con la tua dedizione e ci mancherai molto. Pedala in pace, amico“.

Raymond Hughes oltre ad essere conosciuto come meccanico professionista era noto per la sua passione per il ciclismo. Negli ultimi anni ha percorso gli oltre 300 chilometri che dividono il Circuito di Brno dal Red Bull Ring. Una “scampagnata” che condivideva con altri uomini del paddock. I suoi amici lo chiamavano “The Machine” per la sua dedizione al ciclismo, non si stancava mai di pedalare.

Sin dal ritorno di Suzuki nel Mondiale di MotoGP è stato al servizio del team, affiancando piloti come Aleix Espargaró, Andrea Iannone e Alex Rins, ha lavorato insieme al test team, fino a quando la malattia non lo ha costretto a interrompere il lavoro. “Sono molto triste“, ha scritto il collaudatore francese Sylvain Guintoli, dopo aver appreso la notizia della sua morte. “Ray, l’uomo migliore, il miglior meccanico, quando avevi le mani sulla mia moto sapevo che nulla poteva andare storto. RIP amico“.

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