Al GP del Mugello 2022 stabilito un nuovo record di velocità massima: la Ducati vola a 363,6 km/h con Jorge Martin.
I prototipi della MotoGP sono in grado di raggiungere velocità sempre più incredibili, non solo grazie ai motori dotati di più cavalli, ma anche ad un’aerodinamica sempre più studiata nei minimi particolari. Il circuito del Mugello vanta uno dei rettilinei più lunghi in calendario con i suoi 1.141 metri, un tratto ideale per sprigionare tutti i cavalli vapore dei motori quattro cilindri.
Nel GP d’Italia disputato il 29 maggio 2022 la Ducati, da sempre rinomata per la potenza del suo propulsore, ha stabilito un nuovo record di velocità assoluta. Il pilota del team Pramac Racing Jorge Martin ha fatto raggiungere i 363,6 km/h alla sua Desmosedici GP22 sul rettilineo toscano. Per l’occasione la sua moto presentava anche una nuovissima e inedita livrea con un tocco di viola, frutto della nuova partnership commerciale con un nuovo title sponsor.
Durante la gara del Mugello il madrileno è arrivato a 363,6 km/ in fondo al rettilineo, spazzando via il precedente record di top speed che era detenuto dalla KTM di Brad Binder: il sudafricano aveva toccato i 362,4 km/h al Mugello lo scorso anno, pareggiando la stessa cifra segnata da Johann Zarco, quando raggiunse i 362,4 km/h in occasione delle prove libere 4 del GP del Qatar 2021, in sella alla Ducati ufficiale.
Nonostante il record di velocità Jorge Martin non è andato oltre il 13esimo posto nel GP del Mugello, con un ritardo di 17″ dal vincitore e compagno di marca Pecco Bagnaia. A dimostrazione che la velocità non è tutto in uno sport come la MotoGP, dove a fare la differenza è spesso la percorrenza di curva e l’agilità nei cambi di direzione. “Partire da dietro non ci ha aiutato. I primi giri sono stati pazzeschi, ho provato a sorpassare alcuni piloti ma loro hanno continuato a tenere duro“.
Nel secondo dei 23 giri, Jorge Martin ha però fatto qualcosa di spettacolare. Sulla scia dei suoi avversari, ha stabilito il nuovo primato di velocità di punta: “E’ molto rischioso perché quando arrivi alla prima curva è incredibile come il vento faccia muovere la moto. O quando sei vicino a un altro pilota che sta tirando fuori la gamba. Tuttavia, è una bella sensazione guidare così velocemente“.