Joan Mir ritornerà in pista ad Aragon dopo l’infortunio rimediato in Austria. Marc Marquez non sarà l’unico grande ritorno.
Il GP di Aragon ci regala sorprese ancor prima di cominciare. Honda ha annunciato il rinnovo di contratto con Taka Nakagami e il rientro di Marc Marquez nelle competizioni, a poco più di tre mesi dal quarto intervento al braccio destro. Una notizia che tutti si aspettavano da tempo, con la MotoGP (e Dorna) che finalmente ritrova il suo fuoriclasse, accelerando sui tempi della riabilitazione in tempi record.
Ma il fenomeno di Cervera non sarà l’unico ritorno in pista, infatti anche Joan Mir dovrebbe rimontare in sella alla sua Suzuki GSX-RR. Il maiorchino ha subito un infortunio alla caviglia destra, oltre ad un danno ai legamenti, dopo il terribile highside rimediato al primo giro del GP d’Austria, costringendolo a saltare il round di Misano. Una stagione davvero complicato per il campione del mondo 2020 che spera di chiudere al meglio il capitolo Hamamatsu. Dalla prossima stagione MotoGP sarà un pilota della Repsol.
Joan Mir e Marc Marquez rientrano ad Aragon
Joan Mir e Marc Marquez condivideranno lo stesso box dal prossimo campionato. Fortunatamente lo stop è stato limitato per il pilota Suzuki, che ha potuto evitare l’intervento chirurgico, pur dovendo osservare un periodo di riposo di due settimane. A San Marino è stato sostituito dal giapponese Kazuki Watanabe, alle prese con qualche difficoltà di troppo con i prototipi MotoGP.
Prima di volare verso il MotorLand di Aragon, Joan Mir si è sottoposto ad una visita medica. Il suo dottor Juan Garcias gli ha dato il via libera, giovedì dovrà ricevere il “fit” dal centro medico del circuito diretto dal dott. Angel Charte. “Non è stato facile saltare una gara e guardarla in tv a casa – ha dichiarato il maiorchino -. Ho recuperato bene dall’infortunio alla caviglia e penso che la mia forma fisica sarà al 90% questo fine settimana, il che non è male“.
Joan Mir avverte ancora qualche dolore, ma nulla che possa impedirgli di salire in moto. C’è da mettere riparo ad una stagione che rischia di essere disastrosa se non riuscirà ad invertire la rotta. Dal Gran Premio di Le Mans ha accumulato sei zeri in otto gare. Un chiaro segno dell’aria che si respira nel box Suzuki dopo l’annuncio di addio al campionato. Un’agonia professionale che durerà ancora sei gare prima dei saluti finali.